Il presidente dell'Arpa ha sottolineato che l'accorpamento creerà un problema di esubero degli organici per questo chiede il sostegno della Regione auspicando che la stessa stanzi risorse adeguate per accompagnare l'esodo di quanti espulsi dal servizio
Il presidente dell'Arpa Massimo Cirulli non é contrario alla fusione delle aziende del trasporto pubblico locale in Abruzzo ma ritiene che la Regione debba farsi carico dei conseguenti esuberi di personale.
Nel corso di una conferenza stampa Cirulli ha voluto sottolineare che a fare le spese dell'accorpamento sarà il personale a causa degli esuberi.
“Le economie che si realizzeranno a seguito di tale processo di accorpamento delle aziende pubbliche di Tpl scaturiranno in buona parte dalla riduzione del costo del personale conseguente al sensibile assottigliamento degli organici”.
Per Cirulli ci sono dai 30 ai 40 impiegati che risulterebbero in esubero, in buona parte presenti presso la direzione generale Arpa. L'auspicio é che la Regione stanzi risorse adeguate per accompagnare l'esodo di quanti espulsi dal servizio, in considerazione del fatto che il settore del trasporto pubblico locale non dispone di ammortizzatori sociali.
“Per far fronte a tale emergenza – ha concluso Cirulli – poteva essere sufficiente un ritocco delle tariffe, cosi come é avvenuto nel resto d'Italia: una richiesta che la Regione Abruzzo non ha accettato e che ci ha spinti a tale sofferta scelta".