Gli operatori privati delle linee regionali, associati nell'Anav (associazione nazionale autotrasporto viaggiatori), hanno presentato un documento in cui lamentano le difficoltà in cui si trovano a lavorare. Giovedì la commissione trasporti ha sentito in audizione i responsabili del trasporto su gomma e ferroviario
Operatori del trasporto privato e pubblico in rotta con il governo regionale. Oggi il Consiglio regionale della Calabria si riunirà per discutere delle problematiche connesse ai trasporti, nel complesso panorama regionale. In preparazione di questo appuntamento, giovedì scorso la commissione trasporti ha sentito in audizione i responsabili del trasporto su gomma e ferroviario. Contestualmente gli operatori privati delle linee regionali, associati nell'Anav (associazione nazionale autotrasporto viaggiatori), hanno presentato un documento in cui lamentano le difficoltà in cui si trovano a lavorare. Il contesto dell'autotrasporto regionale é molto cambiato negli ultimi anni. Fino al 1996 erano 98 le aziende attive, poi nel 2006 una legge regionale ha imposto alle ditte di consorziarsi per rispettare alcuni parametri previsti dalla nuova normativa. Il risultato e' che oggi sono attive 23 aziende aggregate in sei societa' consortili. Gli operatori del trasporto regionale privato difendono l'utilità del loro servizio soprattutto nel comuni interni e lungo le coste, "stante – rilevano – lo sviluppo dei centri abitati lungo le principali direttrici di traffico". Le ditte private calabresi fanno notare inoltre la bassa età media del parco autobus "frutto di un intenso piano di rinnovo attuato a partire dal 2004 con la compartecipazione delle aziende". La situazione attuale però, lamentano, non consente loro di programmare investimenti per il futuro. C'é una grande "incertezza del quadro finanziario poiché si passa dallo stanziamento di bilancio di 85 milioni di euro nel 2011 a un capitolo con la diminuzione di 11 milioni di euro per il 2012" A ciò si aggiunge "l'incertezza relativamente all'Iva sul contratto di servizio per circa dieci milioni di euro". L'allarme delle ditte private mette in evidenza la possibilità che si possano perdere il 18 per cento dei servizi e non meno di 350 posti di lavoro. "L'affidamento alle società consortili – lamentano le aziende private del trasporto pubblico locale – viene prorogato di anno in anno nelle more della predisposizione degli atti programmatori per l'avvio delle procedure di gara. In tal modo le aziende operano nell'assoluta precarietà, impossibilitate a programmare investimenti e riorganizzazioni, con enormi difficolta' di accesso al credito posto che gli istituti bancari in assenza di un contratto poliennale non attribuiscono alle aziende prospettive di medio-lungo periodo". E poi c'é la scure del costo del carburante. Il corrispettivo euro-km erogato per i servizi urbani ed extraurbani determinati nel 2001 "oggi non consentono più la copertura dei costi di esercizio". Secondo la stima degli operatori dell'autotrasporto regionale, il gasolio incide per 60 centesimi a km mentre nel 2001 incideva di venti centesimi di euro. E ancora le assicurazioni "che nell'ultimo biennio sono più che raddoppiate" mettono le aziende in forti difficoltà. La Calabria, sottolinea la nota dell'Anav, registra un'insufficienza della quantità di servizio offerta al pubblico. Se la media nazionale della spesa pro capite per servizi dell'autotrasporto pubblico locale é di 83,64 euro, in Calabria se ne spendono solo 77,28 euro. I dati del trasporto regionale si racchiudono in questi numeri: 40 milioni di km percorsi ogni anno per servizi di trasporto extraurbano gestito da aziende private; 10 milioni di km percorsi per servizi di trasporto urbano da aziende pubbliche nelle province di Catanzaro, Reggio Calabria, Cosenza e Palmi e in misura ridotta da aziende private nei comuni di Crotone, Corigliano e Rossano (Cosenza); nove milioni di km gestiti dalle Ferrovie della Calabria e sei milioni gestiti da Trenitalia. I dipendenti di aziende che operano su gomma sono in tutto 2600. Tra i punti di forza che le aziende vantano ci sono la "estrema flessibilità del sistema di trasporti su gomma che si adatta efficacemente alle caratteristiche del territorio regionale e alle esigenze dell'utenza, frammentata in circa 409 comuni a bassa e bassissima densità abitativa, consentendo di gestire al meglio i mutamenti della domanda e le frequenti modifiche all'assetto viario determinata da eventi meteorologici e geologici".