Il presidente Santocchio sorpreso dalle dichiarazioni del presidente di Asstra

Salerno. Cstp: Santocchio: “Cstp e Acms? Situazioni differenti e non associabili”

Salerno. Cstp: Santocchio: “Cstp e Acms? Situazioni differenti e non associabili”

"Comprendendo e condividendo le finalità dell’intervento del presidente Asstra Panettoni, e le preoccupazioni da cui l’intervento scaturisce, chiedo al vertice dell’associazione nazionale che ci rappresenta di voler puntualizzare le differenze esistenti tra il fallimento della Acms di Caserta e l’attuale avvio di messa in liquidazione di Cstp”

“Mi sorprendono le parole pronunciate dal presidente dell’Asstra Marcello Panettoni rispetto alle vicende che, parallelamente, vedono protagoniste da un lato la nostra azienda e dall’altro la Acms di Caserta. Vicende che, seppur riconducibili in qualche modo alla stessa causa, ovvero i recenti drastici tagli al settore del trasporto pubblico imposti dal Governo, sono in realtà totalmente e sostanzialmente differenti, per storia e premesse, e quindi non associabili in alcun modo".

Il presidente di Cstp interviene dopo le dichiarazioni rilasciate dal presidente di Asstra, Marcello Panettoni in merito alla situazione di Cstp.

"Mi corre l’obbligo di intervenire per chiarire una serie di aspetti che, se diversamente interpretati, rischiano di originare ricostruzioni dei fatti non corrispondenti al vero e, soprattutto, lesive dell’immagine della nostra azienda – rimarca Santocchio -.

E’ giusto prima di tutto precisare che la Cstp S.p.A. non è una società fallita. Nell’ultima riunione l’assemblea dei soci ha espresso la volontà di non ricostituire il capitale sociale, decretando di conseguenza la messa in liquidazione della Società ai sensi dell’art. 2484 del codice civile. Messa in liquidazione, volontaria e non coatta, che è tutt’altra cosa rispetto al fallimento. L’Acms di Caserta è fallita perché strozzata dai debiti accumulati negli ultimi dieci anni, la Cstp non è fallita ma è stata avviata ad un processo di liquidazione per la volontà dei soci di non investire circa tre milioni di euro per ricostituire il capitale sociale. Parliamo di cifre irrisorie rispetto a situazioni debitorie, pari a decine e decine di milioni di euro, che molte altre aziende del nostro settore denunciano. Vedi ATAC di Roma, vedi CTP o ANM di Napoli, ecc. Giova, inoltre, ricordare che a differenza della ACMS di Caserta, la nostra Società non ha mai chiesto a soci, prima di adesso, un intervento di ricapitalizzazione, a dimostrazione di una stabilità economico-finanziaria che, nonostante i debiti, la Cstp S.p.A. è sempre riuscita a mantenere e gestire negli anni".

"La messa in liquidazione della nostra società deliberata dall’assemblea rappresenterà un procedimento “terapeutico” attraverso il quale noi, come azienda, ed i soci azionisti auspichiamo di poter riuscire in un’opera di risanamento che conduca al raggiungimento di un equilibrio economico-finanziario della società – prosegue il presidente di Cstp -.
Non a caso, il provvedimento di liquidazione, proprio perché volontario, può essere revocato in ogni momento successivo, fermo restando ovviamente il ripristino delle condizioni di equilibrio economico-finanziario della società, così come previsto dall’art.2487 ter del codice civile. Tutto ciò premesso, pur comprendendo e condividendo le finalità dell’intervento del presidente dell’Asstra Marcello Panettoni, e le preoccupazioni da cui l’intervento stesso scaturisce, chiedo al vertice dell’associazione nazionale che ci rappresenta di voler puntualizzare le differenze esistenti tra il fallimento della Acms di Caserta e l’attuale avvio di messa in liquidazione della nostra società”.          

Left Menu Icon