L’uso della bicicletta come trasporto alternativo ai mezzi motorizzati

Firenze. Mobilità ciclistica: unanimità su legge per interventi e sviluppo

Firenze. Mobilità ciclistica: unanimità su legge per interventi e sviluppo

Licenziata in commissione regionale Trasporti la proposta di legge di iniziativa consiliare, primo firmatario Vincenzo Ceccarelli Mattei: “Valorizzare l’utilizzo della bicicletta e la sua integrazione con gli altri sistemi di trasporto. Finanziati 2 milioni di euro per il 2014”

Una rete ciclabile regionale, la bicicletta come mezzo significativo per la mobilità sostenibile, intermodalità tra i diversi sistemi di trasporto pubblico. Questi alcuni degli obiettivi al centro della proposta di legge di iniziativa consiliare, sottoscritta dalla quasi totalità dei consiglieri Pd, primo firmatario il presidente della commissione Territorio e ambiente Vincenzo Ceccarelli. L’atto è stato licenziato questa mattina all’unanimità in commissione Trasporti, presieduta da Fabrizio Mattei (Pd).  

“Si tratta di una legge importante – ha commentato a margine della seduta Mattei – per dare impulso all’incremento delle piste ciclabili in Toscana. Il voto unanime della commissione è significativo di quanto sia sentita e condivisa la necessità dello sviluppo della mobilità lenta nella nostra regione. La legge, concreta, – ha aggiunto il presidente – prevede intanto un finanziamento di 2 milioni di euro per il 2014 e si pone obiettivi strategici sia per il potenziamento e la messa in sicurezza delle piste ciclabili in città e la loro connessione con il sistema della mobilità sia per creazione di circuiti extraurbani protetti, dedicati alle due ruote”.

Tra gli obiettivi anche quelli di una migliore fruizione del territorio e di promozione dell’uso della bicicletta come trasporto alternativo ai mezzi motorizzati e strumento di prevenzione sanitaria e di socialità.
 
La proposta stabilisce che nell’ambito del Piano regionale integrato delle infrastrutture e della mobilità (Priim) sia individuato il sistema ciclabile di scala regionale quale elemento di connessione e integrazione dei sistemi ciclabili provinciali e comunali. L’atto prevede, inoltre, una serie di interventi che potranno essere attivati dalla Regione e altri a carico degli enti locali.

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