I  consiglieri comunali avviano richiesta di accesso e acquisizione dei documenti della gara

Firenze. Ataf: consiglieri Grassi e De Zordo chiedono annullamento gara

Firenze. Ataf: consiglieri Grassi e De Zordo chiedono annullamento gara

"Una sola soluzione: annullare la gara, abbandonare l'idea della privatizazzione e rilanciare il Tpl" "Preoccupa il clima di tensione attorno alla gara di ATAF"

“Una sola soluzione: annullare tutte le procedure di gara, abbandonare l’idea della privatizzazione e pensare a rilanciare seriamente il trasporto pubblico locale".

Lo affermano i consiglieri comunali Tommaso Grassi e Ornella De Zordo dopo la notizia delle irregolarità su una delle offerte denunciate.

"Oggi stesso invieremo la richiesta di accesso e acquisizione dei documenti della gara che sono oggetto della contestazione per rendersi direttamente conto della situazione ed invitiamo il Comune di Firenze e tutti gli altri Comuni soci a fare immediatamente chiarezza con i propri cittadini. L’accusa è assai pesante dalla nota emessa da Busitalia, secondo la quale nonostante la mancanza di un documento indispensabile come l’impegno del fideiussore a rilasciare la garanzia definitiva in caso di aggiudicazione da parte dell’offerta di Autolinee, la Commissione di gara avrebbe comunque ammesso entrambe le offerte, peraltro senza alcuna motivazione. Ancora non si ha un vincitore e due delle tre società che avevano dimostrato interesse hanno già depositato un ricorso o lo intendono fare a breve: proprio un bel risultato per il presidente Bonaccorsi e il sindaco Renzi che sono i due principali responsabili di tutta la vicenda della privatizzazione di ATAF – concludono De Zordo e Grassi –.

Siamo peraltro molto preoccupati per il clima di tensione che si sta creando attorno alla gara di ATAF e non vorremmo che, mentre la battaglia tra venditore e acquirenti si trasferirà in ambito giudiziario, a rimetterci siano i cittadini che vedranno ancor più peggiorare il servizio di trasporto pubblico e i dipendenti che rimarrebbero nel limbo senza avere certezza del loro futuro occupazionale".

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