Trasporto pubblico e manovra economica

Roma. Tagli al tpl: spending review, parte verifica Governo-Regioni

Roma. Tagli al tpl: spending review, parte verifica Governo-Regioni

Nel tpl la riduzione dei fondi è pari a 700 milioni di euro per il 2012 e 1 miliardo di euro per il 2013 Sanità e trasporto pubblico locale: Errani "bisogna garantire i servizi ai cittadini italiani"

“Noi vogliamo fare una verifica effettiva della garanzia, contenuta nel decreto, che i tagli della spending review non incideranno sulla qualità dei servizi”. Lo spiega Vasco Errani al termine dell'incontro di ieri tra il Governo e le Regioni sulla spending review.

Il presidente della Conferenza delle Regioni e dell'Emilia Romagna valuta positivamente che si  parta con “la verifica sui numeri” e lo si farà già a partire da oggi, ma si riserva di dare un giudizio solo alla fine del percorso.

“Faremo  questa verifica per vedere se vengono salvaguardati i servizi e sulla  base di questo approfondimento vedremo se ci sono le condizioni per arrivare a una sintesi”.

“Daremo quindi vita a un altro approfondimento – ha detto Errani – per ricercare un nuovo possibile accordo. Serve un azzeramento di tutti gli sprechi per un obiettivo che noi giudichiamo sacrosanto, ma – ha ribadito – bisogna garantire i servizi ai cittadini italiani".

In fatto di tagli ai fondi per il tpl la riduzione è pari a 700 milioni di euro per il 2012 e 1 miliardo di euro per il 2013. Questo ridimensionamento risulta a titolo generale, ma, essendo il finanziamento al tpl l'unico trasferimento strutturale ancora in vita da parte dello Stato alle Regioni, viene considerato da queste ultime direttamente riferibile al trasporto pubblico locale.
Con il dl 78 del 2010 l'esecutivo decise di tagliare i trasferimenti alle Regioni a qualsiasi titolo per 4 miliardi per il 2011 e per 4,5 miliardi per il 2012. Così facendo i trasferimenti del tpl passarono da 2,05 miliardi di euro a zero. Più tardi, a seguito di un accordo in Conferenza Stato-Regioni, il Governo ha stanziato di nuovo al settore portandolo a 1,74 miliardi per il 2012, con un minore esborso da parte dello Stato centrale per circa 300 milioni di euro.

Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini ha spiegato che “oggi ci sarà un primo incontro con il commissario Enrico Bondi e i ministeri interessati ovvero Economia, Sanità e Trasporti. Iniziamo questa verifica e vediamo se alla fine sarà possibile arrivare a una sintesi condivisibile”.

Oltre alla verifica su tagli a sanità e trasporti locali, si farà il punto anche sulle società in house. “Anche questo è un capitolo molto importante perché riguarda il funzionamento  osserva Polverini – della macchina amministrativa dello Stato”.

“I tagli previsti nel decreto sulla spending review vanno ad incidere in maniera non equa sulle Regioni a Statuto Speciale alle quali, in tre anni, sono richiesti sacrifici superiori a quelle ordinarie”.
Così il presidente della Sardegna, Ugo Cappellacci, parlando a Palazzo Chigi a nome delle Autonomie regionali e provinciali ne ha difeso la specialità.
“Questi tagli, inoltre – ha spiegato il presidente – arrivano in una regione, la Sardegna, che soffre ancora di più per lo stallo della vertenza entrate: nonostante le novità positive delle scorsa settimane, l'isola infatti deve ancora ottenere dallo Stato circa 970 milioni sui 1,5 miliardi che le spettano dal novellato articolo 8 dello Statuto sardo”.

“Noi manteniamo le nostre  preoccupazione ma è giusto andare a vedere le carte. Lo facciamo  nell'interesse dei cittadini", spiega il presidente della regione  Toscana, Enrico Rossi, al termine della riunione a palazzo Chigi tra il Governo e le Regioni sulla spending review a proposito della  decisione di aprire una verifica sui tagli previsti dal decreto.

“Se il governo non cambia perdiamo solo tempo” ha riferito il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota al termine del confronto con il governo sulla spending review. “In realtà siamo di fronte a una manovra che decide tagli selvaggi e le Regioni non possono andare avanti”, ha aggiunto. Nella riunione tecnica di oggi o il governo rivede l'impianto del decreto – ha avvertito Cota – o per noi sarà impossibile erogare i servizi. Questa manovra rende impossibile, e io al momento sono impegnato in un piano di rientro molto serio, i servizi sanitari, tra l'altro senza premiare in alcun modo la virtuosità”.

Left Menu Icon