Bergamo e Panettoni: “Con la sentenza il Tar riconosce che la delibera regionale comportava una modifica mascherata ai servizi minimi essenziali di trasporto, decisa senza i procedimenti prescritti e quindi senza assumersi la responsabilità politica del taglio ai servizi stessi”
“La recente sentenza del Tar del Veneto, che accoglie il ricorso presentato da Actv e da altre aziende di trasporto contro la delibera regionale che fissava la ripartizione dei fondi sui corrispettivi per il trasporto pubblico locale per l’anno 2011, riporta alla piena responsabilità politica delle scelte regionali; come Comune chiederemo ovviamente il pagamento di quanto non corrisposto”.
E’ lapidario il giudizio dell’assessore comunale alla Mobilità, Ugo Bergamo, a commento della sentenza che, di fatto, abroga la delibera regionale 512 del 19 aprile dello scorso anno, che aveva imposto drastici tagli all’azienda di trasporto veneziana senza tener conto delle assolute specificità della stessa, operante appunto in un contesto territoriale unico.
“Con questa sentenza – prosegue Bergamo assieme al presidente di Actv, Marcello Panettoni, leggendo durante la conferenza stampa convocata ieri il dispositivo della magistratura amministrativa – il Tar riconosce che la delibera regionale comportava una modifica mascherata ai servizi minimi essenziali di trasporto, decisa senza i procedimenti prescritti e quindi senza assumersi la responsabilità politica del taglio ai servizi stessi”.
Il Comune, infatti, aveva da tempo scritto alla Regione di assumersi la responsabilità politica dicendo quali fossero i servizi essenziali di trasporto pubblico locale da ridurre, “cosa a cui la Regione – chiosa Bergamo – è sempre sfuggita sino ad oggi”.
L’assessore ha infatti ricordato che i servizi minimi di trasporto, che devono per legge essere definiti dalla Regione, sono quelli che garantiscono il principio costituzionale della libertà di movimento. “Ci dica la Regione, assumendosene pienamente tutte le responsabilità politiche, quali sono i servizi minimi essenziali che dobbiamo tagliare, in termini di chilometri, di tratte, di ore di moto o di navigazione”.
La sentenza del Tar, inoltre, stabilisce che non basta invocare i minori trasferimenti dello Stato per giustificare una automatica riduzione dei corrispettivi dati alle aziende, ma serve preventivamente la convocazione una conferenza di servizi tra la Regione e le realtà locali interessate dal provvedimento.
L’assessore Bergamo ha infine ricordato la lettera scritta in aprile dal sindaco Orsoni al presidente Zaia in cui già si sottolineava che, in assenza di formali comunicazioni in merito, il Comune di Venezia avrebbe continuato ad erogare i servizi essenziali di trasporto pubblico locale, secondo le previsioni riportate nel contratto vigente, stante ovviamente l’obbligo da parte della Regione di corrispondere in rate mensili l’integrale importo del corrispettivo. “Ora attendiamo la sentenza del Tar sul ricorso comunale per quanto riguarda i tagli 2012 (per 15 milioni di euro, dei quali ben13.5 imputati ad Actv) – ha concluso Bergamo – e auspichiamo che si giunga presto a costi e tariffe standard, sapendo che la nostra azienda è trasparente e pronta a confrontare i bilanci, ma che ha anche una sua specificità, dovuta al contesto territoriale. Siamo dunque in attesa, dalla Regione, dei corrispettivi che ci spettano; poi, eventualmente, ci dicano quali servizi essenziali dobbiamo tagliare”.