I soci pubblici sembra non abbiano rispettato gli impegni presi con la sottoscrizione del piano industriale Non sono neppure stati firmati i contratti di servizio per i tre bacini territoriali
L’amministratore delegato Claudio Ferrari e Laurence Le Blanc, esponente del socio privato francese, si sono dimessi, azzerando il consiglio di amministrazione della società di trasporto pubblico nata dalla fusione delle aziende di Modena, Reggio Emilia e Piacenza.
Al centro della bufera c'è la mancata firma dei contratti di servizio ed un budget a dir poco risicato.
Ad otto mesi dalla nascita Seta, la società realizzata grazie alla fusione delle rispettive aziende di servizi pubblici di Piacenza, Reggio Emilia e Modena, è nel caos totale.
Il consiglio di amministrazione di Seta, viste le dimissioni dell’ad Claudio Ferrari e di Laurence Le Blanc, i due soci privati della holding – Herm Srl, i francesi di Rapt Dev Nuova mobilità e Consorzio toscano trasporti, non è assolutamente in grado di operare.
Al timone sono rimasti il presidente Pietro Odorici e il consigliere reggiano Andrea Ferrari.
"Nonostante ormai siamo a settembre, non è ancora stato possibile per l’azienda predisporre il budget, perché i soci pubblici non hanno rispettato gli impegni presi mesi fa con la sottoscrizione del piano industriale – ha spiegato senza giri di parole l’ad Ferrari -. Non sono neppure stati firmati i contratti di servizio per i tre bacini territoriali" e le dimissioni sono arrivate a strettissimo giro di posta.
Al presidente Odorici non resta che puntualizzare l’impossibilità di operare senza contratti di servizio, sperando comunque che la situazione e le dimissioni possano condurre l'azienda verso un chiarimento.
Dopo aver messo a punto il piano industriale triennale unico, il passo successivo che nessuna delle tre città ha compiuto, era quello della firma dei contratti di servizio. Venendo a mancare la firma, sul piatto non ci sono né piani, nè contributi degli enti pubblici e la situazione risulta ingestibile.
Modena ha rappresentato l'ultima goccia, in grado di far traboccare un vaso ormai colmo.
L'ultimo incontro per cercare di raggiungere l’accordo sul contratto di servizio ha visto al centro infatti proprio Amo, l’Agenzia per la mobilità di Modena che, seguendo a ruota Piacenza e Reggio, non ha posto la firma.