Settantamila auto in ingresso al giorno, 5000 passeggeri nelle linee extraurbane, 300 chilometri di trasporto urbano. E poi c'è lo scalo aereo che è il terzo d'Italia per traffico passeggeri. Ma Catania ha bisogno di un sistema di trasporti integrato per garantire a cittadini, merci e imprese di uscire dalla propria periferia per porsi al centro del "sistema Paese" in un'ottica di sviluppo e occupazione
Di «Integrazione e innovazione dei trasporti e dell'ambiente per una rapida ripresa» si è parlato ieri al 10° congresso della Fit Cisl di Catania. Ha aperto i lavori con la sua relazione Mauro Torrisi, segretario generale Fit Cisl Catania. Sono intervenuti Amedeo Benigno, segretario generale Fit Cisl Sicilia, e Rosaria Rotolo, segretaria generale Cisl Catania. «A Catania – denuncia Torrisi – non è mai stato redatto il Piano Urbano della Mobilità, introdotto nel 2001 dal Piano Generale dei Trasporti e della Logistica. Tutto ciò ha determinato la congestione del traffico, che non accade soltanto nel centro urbano ma soprattutto nel sistema di accesso alla città per la mancata gestione dei flussi in entrata e in uscita dal capoluogo. Il lavoro della Fit Cisl dovrà essere nei prossimi mesi da stimolo alla classe politica locale perché approvi tali strumenti». Ecco, punto per punto, le proposte della Fit Cisl. Integrazione rete ferroviaria-aeroporto. Dovrebbe permettere ai passeggeri di raggiungere le varie mete dell'isola. La soluzione scelta da Rete ferrovie italiane è di utilizzare l'attuale rete da Acquicella a Bicocca attrezzandola con marciapiedi e sottopassi e di collegare la nuova stazione, a 500-600 metri dall'aeroporto, con una sorta di trenino. «Un progetto che sta incontrando numerose difficoltà – dice Torrisi – perché non rispetta il tessuto urbano e prevede anche sventramenti e demolizioni. Da molti anni la FIT CISL di Catania ha affrontato il tema dando tre soluzioni di facile ed economica attuazione. Occorre intanto un'integrazione tra AMT e ferrovia, che darebbe agli utenti un'alternativa più allettante al mezzo proprio e collegherebbe meglio le periferie alla città. La prima proposta suggerisce un collegamento con treni navetta tra la stazione centrale e la stazione Bicocca in 10 minuti, da qui una navetta dell'AMT trasporrebbe i passeggeri all'interno dell'aerostazione. La seconda prevede di realizzare 800 metri di binario, al costo di un milione di euro, per consentire al treno di entrare all'interno dell'aeroporto in 15 minuti. La terza soluzione prevede la fermata del treno nei pressi della stazione Acquicella, da dove accedere a un'area parcheggio già attrezzata e da qui prevedere un bus navetta. L'ambito territoriale troppo ristretto dell'Amt – è stato rilevato – ha costituito una delle cause principali dell'invasione d'auto che giornalmente deve sopportare Catania. «Sarà nostro impegno – continua Torrisi – con l'ausilio della Cisl e della Fit Regionale, impegnata a sostenere il cambiamento del quadro normativo regionale, favorire la stipula delle convenzioni con i comuni limitrofi e non, anche consorziandosi tra loro, coinvolgendo la Provincia di Catania». Per Rosaria Rotolo Per Rotolo, «le proposte della Cisl per un settore come trasporti e servizi strategico per la crescita del territorio mirano avviare un confronto serrato per costruire un sistema che va migliorato e potenziato sia in ambito regionale sia locale. Va affrontata anche la questione delle partecipate in cui va tutelato il lavoro e i servizi ai cittadini». Al termine del congresso è stata eletta la nuova segreteria provinciale della Fit Cisl etnea: Mauro Torrisi è stato riconfermato alla guida della federazione; con lui Tiziana Lupo (Sac), Rosario Garozzo (Aimeri Ambiente) e Alberto Toscano (Ferrovie).