Ferrovie, pendolari alla cassa, da Trenitalia mille euro a testa

Rimborso ai pendolari da Trenitalia

Rimborso ai pendolari da Trenitalia

Il giudice di pace di Vigevano ha stabilito che gli utenti vengano risarciti per i continui ritardi e i treni soppressi

Vigevano – Ad inizio settimana il giudice di pace di Vigevano, Giuseppe Geremia, ha riconosciuto la fondatezza delle ragioni addotte da un primo gruppo di dieci viaggiatori sulla linea ferroviaria Milano-Mortara, e ha stabilito che vengano risarciti in ragione di mille euro ciascuno da Trenitalia per il danno “non patrimoniale” che hanno dovuto subìre utilizzando quotidianamente la tratta che collega la Lomellina al capoluogo regionale.    Si tratta di un vero successo perché la “causa-pilota” molto presto potrebbe ampliare i suoi effetti. Ed estendersi alla rivendicazione di migliaia di altri pendolari, in tutta Italia. Nelle prossime ore davanti agli altri due giudici di pace di Vigevano approderanno le cause intentate da un’altra ventina di pendolari che, assistiti da un “pool” di avvocati, sono riusciti a vedersi riconosciuti i propri diritti.   Davanti al giudice di pace hanno deposto, oltre ai promotori della cause e a numerosi altri testimoni, anche l’ex sindaco di Vigevano, Ambrogio Cotta Ramusino, l’ex presidente del Consiglio comunale Marino Cividati, e Giuseppe Langone, dipendente comunale che per un lungo periodo fu incaricato di raccogliere le segnalazioni di disservizi sulla linea da parte dei viaggiatori lomellini nell’ambito dell’attività di monitoraggio voluta dall’Amministrazione comunale.    Proprio il copioso dossier messo a punto da Langone – anche se la sua figura professionale fu poi accantonata, tanto che oggi i pendolari non possono più contare su un funzionario comunale di riferimento – è stato la pietra angolare della sentenza.   "Il giudice di pace ha riconosciuto la validità delle ragioni dei pendolari — commenta l’avvocato Marina Pedrabissi, che con i colleghi Fazzi, Zorzoli, Pescina e Giardini assiste i pendolari — valutando con grande attenzione tutti gli aspetti, e sono molti e particolarmente complessi, dell’intera vicenda.   C’erano comunque dei dati incontrovertibili da tenere in considerazione, come il fatto che solo tra il novembre ed il dicembre del 2009, nell’arco di appena 37 giorni, ben 29 convogli erano stati soppressi e in altri 14 giorni almeno un treno al giorno aveva viaggiato con ritardi compresi tra i 15 ed i 100 minuti. Ma il quadro d’insieme è stato ancora più chiaro: nell’arco di un intero anno i treni non hanno mai viaggiato in orario, un fatto che ha portato al riconoscimento e dalla liquidazione del danno non patrimoniale dei pendolari".    Presto altre 19 cause arriveranno alla conclusione: è assai probabile che l’esito sia favorevole a loro. Trenitalia si riserva di dare una risposta nei prossimi giorni.

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