Rischio licenziamenti e cassa integrazione per i lavoratori del tpl in Piemonte

Tagli al Tpl in Piemonte, a rischio gli autisti

Tagli al Tpl in Piemonte, a rischio gli autisti

Da piazza Castello un'ulteriore sforbiciata del 28 per cento. Come prima misura si potrebbe arrivare alla cassa integrazione ma sarebbe necessario ridurre ancora i passaggi dei mezzi. Con i tagli che la Regione ha annunciato ai fondi per il trasporto pubblico sono centinaia i posti a rischio nelle aziende, autisti in testa

Torino – Comune e Provincia di Torino sono sul piede di guerra, dopo la querelle dei ricorsi al Tar, vinti dai due enti, e gli accordi presi per ridurre i fondi senza drastici effetti sul trasporto. "Se verrà confermato il taglio che ci è stato prospettato, nel nostro consorzio sono a rischio 250 posti di lavoro solo per quanto riguarda gli autisti", sottolinea Giuseppe Pronto, vicepresidente del consorzio Extra To, 900 dipendenti. Struttura che gestisce il trasporto extra urbano nella provincia di Torino. "La Regione non rispetta gli accordi e taglia dando la colpa al Governo, ma in questo modo si distrugge il diritto alla mobilità dei cittadini e si lasciano senza lavoro centinaia di persone", aggiunge Proto.    Ora, con l'ulteriore sforbiciata del 28 per cento rispetto al 2012 e il non pagamento del pregresso, rischia di saltare tutto.   I vertici delle imprese che lavorano nel trasporto pubblico sostengono che rimane solo una voce su cui risparmiare, il personale.   Gli effetti sul consorzio extraurbano, partecipato anche da Gtt, non saranno limitati solo a Extra To. Anche la stessa società dei trasporti del Comune di Torino dovrà affrontare la questione, dopo aver già tagliato sulla gestione e riorganizzato il servizio sette mesi fa. E anche in questo caso, come è già successo in altre aziende in giro per l'Italia, intervenire sul costo del lavoro.   Come prima misura si potrebbe arrivare alla cassa integrazione, oltre ad un'ulteriore riduzione dei passaggi dei mezzi. "La situazione è insostenibile  –  spiega il presidente della Provincia, Antonio Saitta  –  ho già parlato più volte con il sindaco Fassino, siamo d'accordo sul fatto che questi tagli non sono sostenibili".   In tutto sono 485 milioni di euro del fondo nazionale a cui la Regione, diversamente da quanto fanno altre, non aggiunge risorse perché non ne ha. Si tratta di una sforbiciata del 28 per cento in più di quanto promesso tre mesi fa.   Lo Stato, per trovare i soldi, ha stornato fondi, che dipendono da accise sul carburante, assegnate prima al Piemonte. "Il nostro contributo lo abbiamo già dato", sostiene l'assessore al Bilancio del Piemonte, Giovanna Quaglia, che ha partecipato martedì ad un nuovo incontro con tutti gli enti e i consorzi. Nulla di fatto.

Left Menu Icon