Tper, la società di trasporti pubblici che gestisce le tratte Modena-Sassuolo e Vignola-Bologna, ha chiuso il primo bilancio della sua storia, quello del 2012, con una perdita stimata in circa 9,4 milioni di euro
Bologna – La stima viene direttamente dal presidente, Giuseppina Gualtieri, comparsa ieri davanti alla Commissione Affari istituzionali del Comune di Bologna, secondo azionista di maggior rilievo, con il 30,11%. Il primo, con il 46,13%, è la Regione EmiliaRomagna. Nel capitale, poi, c'è la Provincia di Modena, sebbene con una quota limitata allo 0,4%. L'attuale assetto azionario è appunto conseguenza della fusione tra il ramo trasporti dell'Atc, municipalizzata felsinea, e le Fer, le ferrovie regionali, fusione operativa dall'1 febbraio dello scorso anno. Per questo non vi sono pregressi con cui confrontare il suddetto deficit di bilancio, pari a quasi il 4% del volume di ricavi presunto, 246 milioni, indicato da Tper sul proprio sito. La perdita sarebbe dovuta, in parte, all'aumento dei costi di gestione: Tper, che dà lavoro a 2.500 persone, avrebbe speso quasi 4 milioni in più solo per il gasolio, a causa del caro carburanti. «Non è un fatto nuovo», ha spiegato Gualtieri, «non voglio strumentalizzazioni da parte di nessuno, perché noi abbiamo presentato le cose nelle sedi opportune, ai soci e ai sindacati». Secondo la presidentessa Tper è «solida e capitalizzata. I numeri non sarebbero stati tanto diversi nel passato se non ci fossero state operazioni straordinarie che hanno consentito di migliorare legalmente i bilanci. Per questo non accetto l'accusa che ci sarebbe stato un peggioramento dei conti dopo la fusione». Quella fusione potrebbe essere il primo passo verso una maxi-aggregazione regionale. Fino a fine 2012, il direttore generale di Tper, Claudio Ferrari, era anche ad di Seta, la semi-municipalizzata del tpl di Modena e del resto d'Emilia, Parma esclusa. Ieri, secondo l'agenzia Dire , Ferrari ha parzialmente corretto Gualtieri, confermando la «crisi di liquidità» di Tper, risolta attraverso il ricorso al credito.