Sul sistema dei trasporti gravano i tagli e i debiti verso le aziende: «O il governo stanzia i fondi che mancano all'appello per finanziare il trasporto pubblico, oppure l'alternativa sarà lo smantellamento della rete. Impossibili, a questo punto, razionalizzazioni ed efficientamenti: ci sarà solo da tagliare».   La situazione in cui versa il sistema dei trasporti, gravato dai debiti pregressi verso le aziende (340 milioni) e falcidiato dalla sistematica riduzione di risorse (meno 120 milioni quest'anno), è nota: fanno fede i reiterati allarmi e le reiterate proteste degli enti locali, promotori della manifestazione in programma il 3 aprile.   Ma se a dirlo è la Regione, vista da Province e Comuni come una controparte, la cosa acquista un significato in più: tanto più in vista del Consiglio regionale aperto convocato martedì.   A parlare è l'assessore ai Trasporti Barbara Bonino di ritorno da Roma, dove ha fatto il punto dei tagli con Trenitalia: la mannaia riguarderà il trasporto su gomma e quello su ferro.   Ce n'è per Roma – «il Fondo nazionale assegna al Piemonte 485 milioni per il 2013 a fronte di un fabbisogno totale di 601» -, ma Bonino pone anche il tema dell'utilizzo del «fondo perequativo» della Regione: 109 milioni che potrebbero attenuare la portata dei sacrifici; gli stessi che, stando ai propositi enunciati prima del rimpasto di giunta, verrebbero dirottati nel calderone della sanità. «Non c'è nulla di deciso – commenta l'assessore senza sbilanciarsi – ma evidentemente quelle risorse andrebbero utilizzate per il trasporto».   A ciascuno le sue responsabilità, insomma: vale per lo Stato, che in termini di tagli fa la parte del leone, ma anche per la Regione. I numeri parlano da soli: a fronte di un ammanco di 116 milioni per il 2013, e di un arretrato di 340 milioni verso le aziende di trasporto, la rete del trasporto pubblico ha una sola prospettiva: implodere.