L'agenzia istituita dalla Regione vedrà Comune e Provincia al 45%: prima il bando di gestione, poi il Piano di bacino Davide Bacca Nei prossimi mesi dovranno dar vita all'agenzia che gestirà in maniera unitaria l'intero trasporto pubblico provinciale. Ma intanto Loggia e Broletto sono di nuovo ai ferri corti sull'integrazione delle linee e delle tariffe
Brescia – L'assessore provinciale Corrado Ghirardelli ha provato a fare il punto sui costi della metropolitana, proponendo di istituire una «tassa di ingresso» che peserà anche su chi usa le corriere blu, ma non il metrò. Il dato da cui è partito è stato il parere della Corte dei Conti che ha di fatto dato il via libera alla costituzione dell'agenzia: i dubbi legati alle norme della spending review, che impedisce agli enti locali di dar vita a nuovi enti (o agenzie), sono superati visto che è la Regione – che non è considerata ente locale – a istituire le agenzie. L'agenzia sarà composta da Loggia e Broletto, entrambi al 45%, e dalla Regione, al 10%; porta aperta anche a tutti gli altri comuni bresciani. La Loggia ha già approvato lo statuto, la Provincia lo farà entro metà aprile. Poi l'agenzia potrà mettere a punto il «Piano di bacino», ovvero il ridisegno complessivo del trasporto pubblico provinciale, e fare il bando di gara per la gestione. Serviranno mesi, ed è probabile che il 24 ottobre, quando scadono i contratti di servizio di Saia e Sia, serva una nuova (breve) proroga. In questo scenario le modifiche alle linee potranno essere marginali. «Fermare le corriere blu ai capolinea del metrò? Sono scettico – ha spiegato Ghirardelli – si può anche fare, magari dopo l'estate, ma servirebbe un disegno complessivo, che non vedo, e non misure spot, come ci chiede il Comune. Lo dico da più di un anno: dobbiamo lavorare sul piano di bacino». Se queste sono le premesse, anche l'ipotesi di un'integrazione tariffaria transitoria appare lontana. Già oggi gli studenti che arrivano in città devono sottoscrivere un «abbonamento integrato» (circa 11mila quelli attivati), con un sovrapprezzo stabilito nel 2006 di 6 euro per poter usare il trasporto urbano (anche se poi non lo usano). La Loggia vorrebbe alzare quella cifra di altri 2 euro e 50. Il Broletto non ci sta perché sarebbero «due pesi e due misure», visto che gli utenti urbani non hanno avuto alcun rincaro. Fatto sta che senza quel sovrapprezzo gli studenti potrebbero essere tagliati fuori dall'uso del metrò. Ghirardelli ieri ha preso carta e penna e scritto a Paroli e Rolfi chiedendo in maniera seccata che gli abbonamenti integrati valgano anche sulla metropolitana. Anche perché dal prossimo 3 aprile le cose si complicheranno: verrà abolita la linea 1 e molti studenti saranno costretti a usare il metrò. «Non è tanto per una questione economica, ma di principio». Senza contare che sul tavolo c'è anche la partita «lavoratori», che potrebbero subire un rincaro di circa 150 euro l'anno. La soluzione, per Ghirardelli, potrebbe essere un'altra: «Credo che dovremo arrivare a una tariffa unica complessiva». Una sorta di tassa di scopo che consentirebbe a tutti di avere in tasca un abbonamento valido su qualunque mezzo con poche decine di euro l'anno. Pagate da tutti.