Rota: preoccupati per i mezzi in periferia. Tensione con il Comune sui conti La giunta pensa di tagliare nel 2014 22 milioni al budget L'azienda non ci sta e avverte: bisogna assumere trenta tranvieri per Expo I partiti temono l'effetto del rincaro del biglietto, il Pd avverte: "Si può rafforzare il recupero dell'evasione"
"Professionisti della sicurezza" nelle stazioni della metropolitana e alle fermate di superficie nei quartieri periferici. Perché «per fare il controllore in alcune zone ci vuole più coraggio che a farlo in centro». Vigili, vigilantes, guardie giurate, ronde: non specifica a quali figure pensa, ma l'appello che il presidente di Atm Bruno Rota fa, davanti ai consiglieri comunali riuniti in commissione, è chiaro: «Siamo preoccupati, soprattutto in superficie abbiamo bisogno che i controllori vengano aiutati: serve un investimento in nuovo personale che garantisca esclusivamente la sicurezza, soprattutto nelle stazioni più problematiche». Questo nonostante i dati descrivano un calo delle aggressioni: dalle 162 (tra metropolitanae superficie) nel 2011 alle 98 finora quest'anno. A restare invariato è il numero di guardie giurate in servizio: 60 (a Roma sono 250), spostate però sui depositi per evitare assalti ai treni. È un altro modo, questo, che Rota sceglie per dire che le risorse servono: argomento cruciale, visto che sul tavolo c'è l'ipotesi di un taglio di 22 milioni del contratto di servizio siglato nel 2010 (ai tempi della vecchia giunta). Lo conferma l'assessore ai Trasporti Pierfrancesco Maran, che lega la questione a quella, più generale, dei tagli al trasporto pubblico locale («Nei prossimi giorni aspettiamo risposte, ma è molto difficile che ci siano soldi in più», chiarisce) che si abbattono dal governo alla Regione, e da questa al Comune: «Ne abbiamo parlato, le valutazioni sul bilancio del 2014 riguardano tutti i capitoli, compreso questo», ammette. E identica conferma arriva dall'assessore al Bilancio Francesca Balzani: «È una previsione che abbiamo già ipotizzato e prospettato all'azienda». Azienda che rilancia, elencando gli investimenti che servono: l'ultimo, in ordine di tempo, riguarda le nuove assunzioni. «Con il numero di macchinisti che abbiamo oggi non riusciremo a far fronte alla sfida di Expo, con le corse in più per il periodo dell'Esposizione. Occorrono sei, sette mesi per la formazione: occorreranno 30 assunzioni che vanno a gravare sul bilancio 2014». E ancora: la questione dei ricavi della sosta (calati da quando c'è Area C) e quella delle riserve. In quattro anni Atm ha staccato dividendi a Palazzo Marino per 135 milioni («non abbiamo ancora considerato il 2013, appellandoci al buon cuore del Comune», è la frecciata lanciata da Rota, visto che quest'anno non dovrebbero più servire tutti i 55 milioni previsti). Ma se Foro Buonaparte mette in fila le spese, il consigliere Pd Carlo Monguzzi (presidente della commissione Ambiente) rilancia, chiedendo ad Atm «di rafforzare il lavoro contro l'evasione tariffaria, con l'obiettivo di recuperare almeno 20 milioni nel 2014» (ovvero quasi la cifra in discussione per il taglio al contratto). Sempre a nome della maggioranza – ma non è chiaro quanto sia stata condivisa prima – Monguzzi fa una richiesta anche alla giunta: niente aumenti tariffari su Atm l'anno prossimo, né il successivo.

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