“Il tribunale romano – si legge nella nota – ha valutato alla luce dei canoni della buona fede contrattuale il rapporto obbligatorio dedotto in giudizio ed in essere tra l’azienda ed il MIT, ed accogliendo le deduzioni di Malena e Associati in merito al principio di affidamento, ha ritenuto idonee le note di comunicazione inviate al MIT dall’azienda di trasporti, così interpretando in modo equo la disposizione normativa sopra indicata, invocata dal Ministero dei Trasporti e della Economia e Finanze per negare i rimborsi.   Dunque la sentenza appena ottenuta segna un punto a favore per l’intero sistema del TPL ed interpreta in modo ragionevole norme di legge redatte ad usum delphini in funzione delle capricciose ragioni finanziarie del Ministero.   Il Tribunale , oltre alla sorte capitale, di oltre un milione e quattrocentosessantamila euro, ha riconosciuto all’azienda campana gli interessi moratori dal giorno della domanda giudiziale, ed il maggior danno, da liquidarsi in via presuntiva – secondo il criterio individuato dalle SSUU della SC in sentenza n. 19499/2008 – dal dì dell’insorgenza della mora al soddisfo, applicando la differenza tra il tasso di rendimento medio annuo netto dei titoli di stato di durata infrannale ed il saggio degli interessi legali determinato annualmente ai sensi dell’art. 1284 cod. civ. comma 1.   La condanna della parte soccombente al pagamento delle spese legali ha completato il quadro di una brillante vittoria processuale”.