Il martedì nero della viabilità genovese lo sciopero selvaggio prosegue a oltranza

Il martedì nero della viabilità genovese lo sciopero selvaggio prosegue a oltranza

Tursi invasa dai lavoratori delle partecipate, vertice in Prefettura. “Dimissioni, dimissioni”: cori, spinte e insulti per Doria  Sciopero a oltranza degli autobus, pioggia e un blocco del traffico in direzione Corvetto. Il martedì nero per la viabilità genovese

“Sindaco le aziende le vuol tenere pubbliche o privatizzare?”. Fischi, interruzioni e due cori: “Buffone, buffone”. “Le voglio salvare”, la risposta tranchant.   Il primo cittadino ha lasciato l’aula con fatica, per la ressa che si è creata nell’aula, ed è stato fischiato pesantemente dai presenti.   I lavoratori gridavano anche: «E domani non si esce e domani non si esce». Come a dire che lo sciopero continuerà a oltranza. All’uscita del Sindaco dalla Sala Rossa, inoltre, tra le urla e gli spintoni sono rimasti feriti cinque vigili urbani.   Sono circa 500 i lavoratori Amt, Amiu, Aster assiepati sugli spalti della sala rossa di Palazzo Tursi dopo l’irruzione avvenuta alle 14.15. Tale è la confusione in aula che, per la prima volta nella storia del Comune di Genova, non sarà fatto l’appello dei consiglieri presenti che invece firmeranno il registro per verbalizzare la loro presenza alla seduta (che ancora non è stata dichiarata ufficialmente aperta) convocata per discutere la delibera sull’ipotesi di parziale privatizzazione delle aziende partecipate. Due maxischermi sono stati installati nel cortile di Palazzo Tursi per permettere a cittadini e lavoratori di assistere ai lavori fuori dall’aula.   I tranvieri hanno forzato i cordoni di vigili posti a protezione della sala (spingendo a terra alcuni agenti) e hanno dispiegato striscioni. Uno diceva: «Lavoratori e cittadini: uniti si vince». Dopo aver rilevato il pericolo per il gruppo di autisti che è entrato nei posti a disposizione dei giornalisti (che può ospitare solo una decina di persone), il presidente del Consiglio Giorgio Guerello ha sgombrato l’aula e convocato i capi gruppo.   Tutto è successo poco dopo che i quattro cortei partiti a metà mattinata (a piedi, senza mezzi) dalle varie autorimesse hanno raggiunto Palazzo Tursi.   La mattinata   Disagi in tutta Genova per il traffico. Palazzo Tursi è già presidiato dalle forze dell’ordine. Davanti alla sede di Amt è stato affisso uno striscione in cui si legge: «Scusateci ma lottiamo anche per voi». Sono oltre 30 mila i cittadini che hanno firmato contro la privatizzazione di Amt.   Gli autisti di Amt hanno attuato uno sciopero selvaggio, senza rispetto delle fasce di garanzia, con i bus bloccati nelle rimesse e nonostante la precettazione del Prefetto ignorata dai lavoratori che non hanno mosso alcun mezzo. Lo sciopero selvaggio è stato deciso dai lavoratori ieri notte, durante un’assemblea. Alle fermate dei bus compare la scritta «causa astensione non preannunciata servizio non erogato».   Notevoli i disagi in città con traffico rallentato e incolonnamenti per il maggior numero di auto privati in circolazione. La centrale del radio taxi ha aumentato il numero dei mezzi in servizio, oltre 600 le macchine in strada rispetto alle 450 degli altri giorni, ma i tempi di attesa per avere un’auto disponibile sono lunghi. Molti i ritardi sui posti di lavoro.   Le decisioni assunte dall’assemblea dei lavoratori dell’azienda municipalizzata di trasporto pubblico, in vista del voto di oggi in Consiglio comunale sulla parziale privatizzazione dell’azienda che rischia il fallimento se non risanata in fretta, sono molto dure. I lavoratori dicono no all’ipotesi della privatizzazione e chiedono a Comune e Regione di rispettare gli impegni presi per la ripatrimonializzazione di Amt. All’assemblea da cui è scaturita la decisione del blocco delle rimesse e dello sciopero selvaggio hanno aderito, secondo fonti sindacali, almeno 700 lavoratori.   L’assemblea preparatoria   Nella serata di ieri il prefetto di Genova aveva chiesto ai sindacati che rappresentano i lavoratori di Amt 48 ore di «tregua». Ma l’assemblea dei lavoratori ha respinto la richiesta avanzata nel pomeriggio dal prefetto del capoluogo ligure perché «il Comune possa decidere con serenità» sull’ipotesi di parziale privatizzazione di alcune società partecipate dal Comune, compresa appunto quella che gestisce il trasporto pubblico cittadino.   Nel tardo pomeriggio di ieri, proprio per scongiurare questa eventualità, in Prefettura si erano incontrati rappresentanti di sindacati Amt, azienda, Comune e Regione. Ma tutto è stato inutile.   Intanto, secondo quanto emerge dopo il vertice di maggioranza di ieri che ha impegnato per tre ore il sindaco Doria insieme con i capigruppo e i consiglieri comunali che sostengono la maggioranza, l’ipotesi di un parziale ingresso di soci privati in alcune società partecipate dal Comune resta nella delibera che oggi a Tursi sarà discussa e votata dal consiglio Comunale.   Per quanto riguarda Amt, resta una modifica contenuta in un maxi-emendamento dove si chiede un «piano finanziario aggiornato» all’azienda e si prospettano «atti in coerenza con le prospettive del trasporto pubblico locale a seguito della nuova legge regionale».   Il maxi-emendamento, che sarà proposto oggi in consiglio Comunale, accogliendo in parte le richieste dei sindacati, conterrà anche alcune modifiche per il futuro di Amiu (rifiuti) e Aster (manutenzioni)   Visibilmente provato il sindaco ha cercato di spiegare quello che avrebbe detto se la delibera delle partecipate fosse stata discussa come da ordine del giorno.   Due i punti sottolineati: “il Comune deve erogare servizi e gestire al meglio le diverse aziende partecipate evitando che falliscano come è successo”, un rischio che “vogliamo evitare, che è evidente e nessuno può far finta di non vederlo”, così come si vuole evitare di “buttare in un pozzo i soldi dei cittadini genovesi”.   Al termine del vertice il sindaco Doria ha indetto una conferenza stampa. I lavoratori, divisi tra Corvetto e Tursi, decideranno in assemblea il da farsi sul fronte dello sciopero, per ora a oltranza.

Left Menu Icon