Da Pian di Massiano si scorge ancora una fumata nera. L’ulteriore incontro tra sindacati e azienda per parlare della cosiddetta omogeneizzazione dei contratti di 160 dipendenti e dei trasferimenti di circa 50 verso UM Holding, si è risolto in un nulla di fatto. Le distanze non sono incolmabili ma sul tavolo ancora qualche differenza c’è, tanto che le parti hanno fissato in agenda due nuovi appuntamenti: oggi si parlerà del primo capitolo e quattro giorni dopo del secondo. I 160 interessati dall’omogeneizzazione sono quei lavoratori che nel corso del tempo sono stati tagliati fuori dai precedenti accordi. E per loro, spiegano i sindacati, si pone un problema di pari trattamento: se si fa lo stesso lavoro anche le voci che compongono le buste paga devono essere uniformate. Dopo due ore di confronto però passi in avanti non ne sono stati fatti, visto che i rappresentanti dei lavoratori rimangono sulle loro posizioni mentre l’azienda non ha l’intenzione di sborsare ulteriori soldi. La situazione finanziaria di Umbria mobilità rimane infatti sempre molto delicata.   Trasferimenti Per quanto riguarda invece i trasferimenti, il dossier è sul tavolo da molti giorni: circa 50 persone non verranno assorbite da Busitalia, che si è aggiudicata il 70% di UM Esercizio, e andranno in forze a Umbria mobilità Holding, la società frutto dello scorporo che si occuperà di tutto ciò che non riguarda il trasporto dei passeggeri nella regione. I lavoratori interessati da questa proposta sono alcuni amministrativi e altri ancora (ad esempio gli addetti alle infrastrutture della ex Fcu), in generale tutti quelli non strettamente attinenti ai servizi di trasporto. Insomma, non si parla di personale viaggiante. E il nodo tra azienda e sindacati riguarda proprio l’individuazione di chi dovrà ‘traslocare’.