Giaconia: "L'orario cadenzato va. Ma la Regione non sta pagando"

Veneto deve 15 milioni a Trenitalia, possibile aumento dei biglietti

Veneto deve 15 milioni a Trenitalia, possibile aumento dei biglietti

La Regione Veneto e Trenitalia provano a rassicurare le istituzioni e gli utenti sui miglioramenti del traffico ferroviario dopo l'introduzione dell'orario cadenzato. "Il servizio è migliorato" hanno spiegato in sostanza i rappresentanti di Trenitalia e l'assessore regionale ai trasporti davanti alla commissione trasporti del Consiglio Veneto, dove erano stati invitati dai consiglieri delle varie forze politiche per fare il punto su risultati e criticità del primo mese di sperimentazione.

A cinque settimane dall'introduzione in Veneto del nuovo orario cadenzato, è stato spiegato, il 91,3% dei treni regionali ha viaggiato con ritardi inferiori ai 5 minuti, riuscendo a conservare la puntualità anche nelle ore di punta nel 90% cento dei casi. Con tabelle e istogrammi l'ingegner Maria Giaconìa, responsabile del trasporto regionale per Veneto e Friuli Venezia Giulia, ha dimostrato che la media della puntualità dei treni regionali in Veneto è migliorata rispetto al gennaio scorso (quando ad essere in orario erano l'88,17%) e anche rispetto al mese scorso, prima dell'introduzione del nuovo orario cadenzato (85,7%). Nelle ore di punta l'indice di puntualità è salito dall'87,45% del gennaio scorso all'attuale 90,02%. Se si considera un ritardo fino a 15 minuti 'accettabile' agli occhi di Trenitalia, il 98,23% dei treni non ha sforato tale soglia, migliorando di un punto la performance dello scorso gennaio.       Nel primo mese di sperimentazione del nuovo orario il numero di treni soppressi è calato del 40% rispetto al corrispondente periodo (15 dicembre-15 gennaio) dello scorso anno. Per l'assessore Renato Chisso i miglioramenti sono reali e tangibili, perché il nuovo orario garantisce quasi 200 corse in più (da 600 a 780 al giorno) e costituisce il primo passo verso l'integrazione tra ferro e gomma, l'indispensabile 'spina dorsale' del futuro biglietto integrato e dell'agognato sistema di trasporto metropolitano.       "Il servizio è migliorato in maniera netta – ha detto Chisso – sull'asse Venezia-Padova-Vicenza-Verona. Certo, rispetto alle necessità degli utenti, permangono delle difficoltà, che Regione e Trenitalia stanno cercando di affrontare e superare. Le linee più critiche e sulle quali si sta intervenendo per migliorare orari, coincidenze, velocità e capacità dei convogli sono la Vicenza-Schio, la Portogruaro-Oderzo-Treviso, la Portogruaro-Venezia, la Bassano-Mestre, la Calalzo Padova, la Padova-Bassano, la Rovigo-Verona, e la Monselice-Mantova. Ma entro aprile, con l'entrata in servizio di 20 nuovi treni il sistema sarà a regime".     Reduce da un mese di monitoraggio continuo della sala operativa della stazione di Mestre, Giaconia ha ripercorso novità, difficoltà e aggiustamenti del nuovo orario, allo studio dei tecnici da oltre due anni. Ma migliorie e aggiustamenti – ha sostenuto Giaconia – Trenitalia li sta facendo sinora con risorse proprie, perché la Regione Veneto non starebbe pagando.   "Il contratto di servizio per il trasporto pubblico regionale siglato per il 2013 – ha detto – vale 130 milioni di euro, che sono aumentati a 140 milioni con l'introduzione del nuovo orario cadenzato. La Regione non ha ancora finito di pagare il contratto di servizio 2012, per il quale mancano ancora 23 milioni, e deve ora far fronte ai costi del nuovo orario (10 milioni) e agli investimenti necessari per migliorare il servizio che si sono resi necessari in corso d'opera, pari ad altri 3 milioni di euro. Inoltre la Regione non ha ancora finito di pagare il materiale rotabile cofinanziato (Minuetti diesel, treni elettrici e treni ad alta frequentazione), per i quali Trenitalia attende ancora dalle casse di palazzo Balbi 15 milioni di euro".       Trenitalia, ha aggiunto la responsabile per il Nordest, sta facendo supplenza anche a Sistemi Territoriali sulle linee Adria-Mestre, Rovigo-Chioggia e Rovigo-Verona, in attesa che Sistemi Territoriali appresti mezzi e personale per garantire il servizio completo di corse. "Dal 2008 ad oggi abbiamo investito oltre 10 milioni nelle officine di Verona e di Mestre, ma ora ci siamo fermati in attesa di capire le intenzioni del committente. Trenitalia offre il servizio, ma le scelte di programmazione le fa la Regione".       Resta da capire, ha confermato indirettamente Chisso, come finanziare gli ulteriori investimenti che sono necessari per migliorare il nuovo orario cadenzato: tra le possibilità – ha prospettato Chisso – non è escluso un aumento del prezzo dei biglietti singoli, ma non degli abbonamenti. "Non metteremo le mani nelle tasche di studenti e lavoratori pendolari", ha però sostenuto l'assessore. Molte le osservazioni e le obiezioni mosse dei consiglieri regionali: "Ma se i dati di Trenitalia sono così incoraggianti – ha interloquito polemicamente Piergiorgio Cortelazzo (Pdl-Ncd) – che film abbiamo visto in queste settimane? I disagi e le carenze segnalate sono solo un problema organizzativo, o non dipendono forse dalle risorse finanziarie messe in campo?". Per il capogruppo del Pdl-Ncd, Dario Bond, "nel bellunese la situazione è peggiorata", mentre per il Pd, Stefano Fracasso ha domandato quale sarà il costo del nuovo contratto, e Franco Bonfante ha segnalato ulteriori punti di criticità nel basso veronese, in particolare a Isola della Scala.

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