Rfi lo aveva approntato nel 2005. Ora toccherà al Comune di Ragusa verificarne sino in fondo la fattibilità

Ragusa, metropolitana di superficie, c’è il progetto Infrastrutture

Ragusa, metropolitana di superficie, c’è il progetto Infrastrutture

Da oggi il Comune di Ragusa ha acquisito il progetto per la realizzazione della metropolitana di superficie che Rete ferroviaria italiana approntò nel 2005

A distanza di nove anni dalla sua elaborazione, l'amministrazione comunale ha finalmente potuto avere in consegna da Rfi questo elaborato che dovrebbe rappresentare il punto di partenza per la realizzazione effettiva del piano di mobilità alternativa. "Lo abbiamo appena avuto in consegna – ha commentato il sindaco Federico Piccitto, in missione a Palermo – e nei prossimi giorni lo visioneremo con attenzione: quel che posso dire da subito è che è volontà dell'amministrazione comunale portare avanti tale progetto anche alla luce della programmazione europea che privilegia la mobilità sostenibile collettiva e la riduzione delle fonti da inquinamento". C'è grande curiosità intorno a questo piano che è contenuto in un cd. Anche i rappresentanti della Cub Trasporti, che da decenni hanno inserito il progetto della metropolitana di superficie fra i punti prioritari della piattaforma per il rilancio delle ferrovie a Ragusa e in provincia, attendono di poterlo esaminare. "Bisogna vedere quanto, questo elaborato di Rfi, si discosta dal progetto originario – spiega il rappresentante della Cub Trasporti, Pippo Gurrieri – che l'allora giunta comunale, retta dal sindaco Giorgio Chessari, elaborò nel lontano 1995". Il primo piano di metropolitana a Ragusa prevedeva quattordici fermate. In via non ufficiale si sa che il progetto del 2005 ne prevede, circa, la metà. Fra l'altro, in questo ventennio trascorso dalla prima iniziativa progettuale, i soldi stanziati, sono stati più volte persi. Ecco perché la giunta Piccitto vuole recuperare, razionalizzare e aggiornare il progetto di Rete ferroviaria italiana, se possibile, recuperare gli ultimi fondi stanziati, e, nello stesso tempo, inserire il piano in un programma di finanziamenti europei pertinenti alla mobilità alternativa. L'obiettivo, dunque, è ben individuato. Anche se occorrerà comprendere in che modo lo stesso potrà diventare sostenibile. Si cercherà di contemperare le esigenze di tutti ma soprattutto di dotare la città di uno strumento innovativo. Che consenta di guardare al futuro con una certa attenzione per le reti infrastrutturali.

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