L'articolo di Akshay Mani, Project Manager del Trasporto Urbano per EMBARQ India a Mumbai, tradotto da Nuova Mobilità, il Diario Italiano del Trasporto Sostenibile
L’ultimo Lee Schipper, un ricercatore di livello internazionale che si occupava dei legami tra trasporti e cambiamento climatico, cofondatore di EMBARQ nel 2002, ha dato vita a un crescente corpo di ricerche che si occupano di un fenomeno intrigante – una stabilizzazione e in alcuni casi un declino dell’uso dell’automobile nel mondo industrializzato. da The City Fix In molti paesi in via di sviluppo, la rapida urbanizzazione e la crescita economica stanno attualmente contribuendo a una crescita degli spostamenti motorizzati all’interno delle città. Non è chiaro se i paesi in via di sviluppo seguiranno lo stesso schema di motorizzazione già sperimentato nei paesi di industrializzazione più antica. Un’analisi delle modifiche nei comportamenti di viaggio tra le giovani generazioni dei paesi avanzati potrebbe rappresentare un opportunità per quei paesi in via di sviluppo che volessero bruciare le tappe verso modalità di trasporto più sostenibili. Tassi di motorizzazione in declino. Parecchi studi indicano l’esistenza di questo trend tra i giovani dei paesi sviluppati. Esso riflette in linea di massima lo spostamento delle preferenze verso gli spostamenti a piedi, in bicicletta, con i mezzi pubblici o attraverso forme di mobilità condivisa. I sondaggi effettuati negli USA dal 2001 al 2009 indicano che i chilometraggi annui percorsi dagli automobilisti tra i 16 e i 34 anni si sono drasticamente ridotti molto più che in ogni altro gruppo di età, passando da 10.300 a 7.900 miglia annue – un calo del 23%. Inoltre, all’interno di questa tendenza, si registra la diminuzione del ricorso all’auto anche tra le persone occupate e finanziariamente stabili, segno che oltre alla recessione economica anche i cambiamenti di stili di vita hanno contribuito a questo declino. In Europa, le vendite di automobili sono in diminuzione da parecchi anni, e una delle ragioni è il cambiamento di preferenze tra i giovani. Da un articolato studio sulla composizione anagrafica degli automobilisti in 15 paesi risulta che i tassi di conseguimento della patente tra i giovani sono diminuiti in modo significativo tra gli anni 80 e la fine del decennio appena trascorso in USA, GB, Canada, Germania, Giappone e Svezia. Aumento degli spostamenti a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici Concomitante a questa diminuzione delle abitudini automobilistiche è una crescente preferenza per gli spostamenti a piedi, in bicicletta e con i trasporti pubblici. Negli Stati Uniti, nel 2009, la generazione tra i 16 e i 34 anni ha effettuato il 16% di spostamenti in più a piedi e il 24% in bicicletta rispetto ai suoi coetanei del 2001. Nello stesso gruppo l’uso del trasporto pubblico è aumentato del 40% durante lo stesso periodo. Inoltre i giovani appartenenti a famiglie benestanti con redditi sopra i 70mila dollari annui, hanno raddoppiato gli spostamenti in bicicletta e con i mezzi pubblici. In paragone uno studio recente sulla realtà europea ha rilevato che tra i giovani Francesi, Tedeschi, Britannici e Norvegesi l’uso dei trasporti pubblici è aumentato negli ultimi decenni. In Germania e Gran Bretagna la diminuzione degli spostamenti in auto è stata accompagnata da un corrispondente aumento nell’utilizzo di modalità di trasporto alternative. Mobilità condivisa Le nuove generazioni sono anche più ben disposte verso forme di economia condivisa rispetto ad altri gruppi di età, viste le loro preferenze per l’accessibilità rispetto al possesso delle risorse. In un sondaggio del 2011 effettuato da Zipacar negli USA, il 70% dei giovani tra i 18 e i 34 anni indicava come preferenziale l’uso di modalità di trasporto alternative all’auto privata tra cui il trasporto pubblico, il carsharing e il carpooling. In Europa molte compagnie automobilistiche stanno volgendo l’attenzione al carsharing nella speranza di aumentare i ricavi, rivolgendosi particolarmente ai giovani clienti tedeschi. Cause delle nuove tendenze di mobilità tra le giovani generazioni. Perchè i giovani adulti guidano sempre di meno mostrando di preferire gli spostamenti a piedi, in bicicletta, con i mezzi pubblici o con servizi di mobilità condivisa? La risposta potrebbe avere qualcosa a che fare con le loro scelte abitative, con l’uso della tecnologia, con la consapevolezza ambientale e la cura della propria salute, come dimostrato in questo grafico che riassume i dati raccolti da Sivak and Schoettle, Belden, Russonello & Stewart LLC, e Zipcar. Questi sono i fattori chiave che stanno modificando gli schemi di mobilità urbana tra i giovani dei paesi industrializzati e sembrano essere più legati a modifiche profonde nello stile di vita e nelle preferenze individuali che a impatti di breve termine come possono essere le conseguenze delle variazioni del prezzo dei carburanti o della crisi economica. Dato il grande peso che le scelte dei giovani possono avere sui livelli complessivi di motorizzazione, può darsi che nelle economie più avanzate questi possano avere già superato la fase ascendente della parabola – segnando quindi una pietra miliare nel cambiamento del panorama trasportistico urbano dei paesi più ricchi. Questo cambiamento può essere imminente anche nelle economie emergenti? Questa possibilità sottolinea la necessità di adottare politiche, programmi e investimenti in questi paesi per sostenere la mobilità e lo sviluppo urbano sostenibile senza riproporre il tradizionale schema di crescita auto-centrica.