Lo ha rivelato Antonio Privitera, consulente sui temi di mobilità e trasporti di Lem Reply, nel suo recente intervento alla tavola rotonda di “Green Mobility", a Trieste. "La sfida globale raggiungere una elevata qualità della vita in città con una popolazione crescente e l'aumento della domanda di mobilità", e tanto dipenderà dai progetti di mobilità sostenibile del futuro
Da 22.500 a 350.000 utenti, in due anni e poco più. I servizi di car sharing, in Italia, hanno registrato nel biennio 2012-2014 un aumento del 1450%: una percentuale che mostra come, nel nostro Paese, “un’auto car sharing oggi possa sostituire 17 auto private”. Lo ha rivelato Antonio Privitera, consulente sui temi di mobilità e trasporti di Lem Reply, nel suo recente intervento alla tavola rotonda di “Green Mobility", a Trieste. Sottolineando l’importanza “delle zone a traffico limitato istituite a protezione dei centri storici”, per difenderci dalle emissioni di traffico e di Co2 “e promuovere mezzi di trasporto alternativi, come le automobili elettriche”. Sorta di stati generali del settore della mobilità con forte respiro internazionale, il convegno triestino è stata l’occasione per “analizzare i fenomeni di traffico nelle città europee – ha inaugurato i lavori il sindaco di Trieste Roberto Cosolini – raccontare i centri storici delle regioni europee che presentano esempi di buone pratiche, condividere traffic programs innovativi e soluzioni tecnologiche, nonché dare impulso a nuove attività, partenariati e progetti”. Partendo proprio dalla città ospite, da pregi e difficoltà di un comune in cui “il numero totale di spostamenti giornalieri supera le 420.000 unità – ha illustrato Elena Marchigiani, assessore cittadino alla Mobilità, il Traffico e l’Urbanistica – 47% in auto, il 20% con i mezzi pubblici, il 13% in moto ed il 20% da piedi e in bicicletta. Realtà ideale per raccontare il momento del settore, in cui “la crisi economica ha influenzato i progetti di mobilità, impedendo finanziamenti, sviluppo e cambiamenti significativi anche nelle infrastrutture cittadine”, ma tanto si sta facendo e progettando: “una nuova pista ciclabile lungo la costa – continua la Marchegiani – un nuovo sistema di bike sharing, incentivi all'uso delle auto elettriche, l’aumento delle colonnine di ricarica e parcheggi gratuiti in centro città”. Oltre 90 partecipanti da tutta Europa, a delineare gli orizzonti futuri della mobilità hanno contribuito anche Mario Ferić , del Ministro dell'Economia della Croazia (che ha da poco lanciato una strategia di sviluppo dei trasporti per i prossimi 16 anni, con priorità al ferroviario, il trasporto aereo, l’elettrico in particolare nel pubblico), il vicesindaco di Lubiana Janez Koželj (che ha raccontato lo sviluppo green della città slovena: sempre più accessibile per biciclette e pedoni, con otto nuovi ponti costruiti negli ultimi otto anni, una netta crescita del trasporto pubblico su fiume e l’obiettivo di riduzione del traffico automobilistico del 20%) e Måns Lindberg, responsabile delle politiche di mobilità innovativa e sostenibile della Commissione europea. Se “al trasporto urbano l'Unione europea lavora da tempo, e la Commissione europea si sta occupando della nuova cultura della mobilità urbana”, l'obiettivo del libro bianco "Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti – Per una politica dei trasporti competitiva e risorse" (COM / 2011/0144) – ha dichiarato Lindberg – è quello di lavorare per ridurre le emissioni di CO2 del 60% entro il 2050. Due in particolare gli obiettivi urbani: eliminare gradualmente le auto a benzina in città entro il 2050 (la metà entro il 2030) e puntare su una logistica urbana a “zero emissioni entro il 2030. Tra gli altri relatori del convegno, il professor Milovanović dell'Università di Kragujevac, in Serbia, ha presentato le attuali tendenze di consumo di energia e le sfide riguardanti il Libro bianco sui trasporti. “La Commissione prevede di ridurre il consumo di energia, in particolare per ridurre drasticamente l'uso di combustibili fossili, ma la domanda globale di energia è aumentata molto negli ultimi decenni, a causa della crescita della popolazione, l'urbanizzazione, la crescita economica e le richieste per una migliore standard di vita. Considerando le sfide del cambiamento climatico e di risorse petrolifere limitate, è essenziale stabilire misure appropriate per il sistema di trasporto urbano sostenibile. Un’ energia sostenibile per i trasporti è presupposto per un'economia competitiva, e porta benefici sociali ed ecologici. Aiuta a fornire una maggiore sicurezza energetica, ridurre i costi per l'energia, la congestione, il rumore, l'inquinamento atmosferico e il rischio di incidenti. Sono necessari cambiamenti tecnologici, una migliore organizzazione e cambiamenti comportamentali”. Diversi progetti regionali in materia di mobilità verde sono stati avviati dall'Iniziativa Centro Europea (CEI), forum di cooperazione regionale in Europa sud-orientale che Alberto Cozzi, project manager del progetto, ha presentato a Trieste. Formato nel 1989 e composto da 18 stati membri, oltre a CEI Cozzi ha presentato ADRIA: un progetto ferroviario che elabora i collegamenti mancanti, al fine di istituire un sistema di metropolitana leggera transfrontaliera, come ad esempio potrebbe nascere tra Italia e Slovenia (“Nova Gorica / Vrtojba / Gorizia / Nova Gorica-/ Sežana / Trieste -Koper / Opicina-Diva”).

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