Gli azzurri scendono in campo e, contemporaneamente, i lavoratori aderenti alla sigla sindacale UGL scendono dagli autobus per scioperare
Ci sono gli scioperi a ridosso dei ponti, delle feste comandate e poi gli scioperi pallonari. A distanza di 41 anni dall’uscita nelle sale del primo episodio della saga fantozziana, che ridancianamente gettò nel discredito intere generazioni di dipendenti pubblici, il segretario nazionale autoferrotravieri, Fabio Milloch sfida il comune sentire e invita gli iscritti Ugl del Tpl romano, a starsene a casa.
Dunque, il giorno in cui gli undici scarsi pedatori con la maglia azzurra faranno l’esordio nel campionato d’Europa, una parte dei lavoratori scenderà dalla cabina degli autobus e, presumibilmente, si accomoderà su una poltrona davanti allo schermo di una Tv per seguire le gesta di Conte e compagni.
Naturalmente, come ha dichiarato il segretario nazionale Ugl trasporti, lo sciopero è indetto per protestare contro lo stato pietoso in cui sono costretti a viaggiare i passeggeri e a lavorare gli autisti. Fatto sta che l’astensione dal lavoro metterà a rischio le corse di bus, tram, metro e delle ferrovie Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Civita Castellana-Viterbo
E, ça va sans dire, la contemporaneità dell’agitazione con la partita è solo una fortuita coincidenza.