L'Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) ha reso noti i risultati di un'indagine condotta dall'osservatorio sulla mobilità sostenibile riguardanti le immatricolazioni di autobus nel 2015. Per la prima volta dal 2011 le immatricolazioni sono cresciute e hanno superato quota 3000.
Nel 2015 in Italia le immatricolazioni di autobus sono state 3.007, contro le 2.792 del 2014. Vi è dunque stato un aumento del 7,7%. Sono cresciute sia le immatricolazioni di autobus con capienza fino a 30 posti (+21,5%) sia quelle di autobus con capienza superiore a 60 posti (+9,1%), mentre sono in lieve flessione le immatricolazioni di autobus con capienza compresa tra i 31 e i 60 posti (-0,8%). Questi i risultati resi noti da Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sull'indagine condotta dall'osservatorio sulla mobilità sostenibile riguardanti le immatricolazioni di autobus nel 2015. L'analisi ha fornito anche l'andamento delle immatricolazioni divise per regioni. Fra tutte spicca la Valle d'Aosta che rispetto al 2014 ha fatto segnare un +122% seuguita in questa speciale graduatoria da Abruzzo (+120,4%), Toscana (+118,5%), Molise (+72,7%) e Lombardia (+42%). Agli ultimi posti della graduatoria, invece, si trovano Trentino Alto Adige (-54,7%), Sardegna (-45%), Marche (-42,5%), Liguria (-40%) e Friuli Venezia Giulia (-37,2%) che hanno invece fatto registrare minori immatricolazioni rispetto all'anno precedente. La nota evidenzia che l'andamento del mercato è certamente favorito dal progressivo superamento della crisi ma anche alla necessità di sostituire i mezzi più datati e ancora in circolazione. Secondo i più recenti dati dell’Anfia, infatti, in Italia l’età media del parco circolante di autobus è di circa 13 anni, ben al di sopra dei 7,9 anni della Francia, dei 7,7 del Regno Unito e dei 6,9 della Germania. Questo dato, pertanto, rende il parco autobus nazionale particolarmente obsoleto, quindi più pericoloso e inquinante. Nella nota l'Airp sottolinea l'importante contributo dato dal settore in termini di diminuzione dell’impatto ambientale dei veicoli in circolazione grazie all’utilizzo di pneumatici ricostruiti. I pneumatici ricostruiti hanno infatti un’alta valenza ecologica, in quanto con la tecnologia della ricostruzione è possibile prolungare la vita dei pneumatici e ritardarne quindi lo smaltimento.