Secondo la procura di Torino i 20 milioni messi a bilancio dall’azienda non sono corretti. Il capo d’accusa sollevato dagli inquirenti è quello di false comunicazioni sociali.
Secondo quanto riportato dall’edizione locale del quotidiano “La Repubblica” di oggi in edicola, la procura di Torino, a chiusura dell’inchiesta sul bilancio 2016, si appresterebbe a iscrivere nel registro degli indagati i vertici di Gtt, l’azienda di trasporto pubblico locale del capoluogo piemontese. In seguito alla consegna del rapporto eseguito dagli uomini della Guardia di Finanza, i magistrati reputano che l’iscrizione a bilancio di 20 milioni da parte di Gtt non sono corretti, trattandosi di crediti rivalutati e non esigibili. Da qui l’ipotesi di reato di falso in comunicazioni sociali. L'inchiesta – scrive il quotidiano – era partita in seguito all'esposto presentato del notaio Alberto Morano, ex candidato sindaco della Lega Nord, che aveva riscontrato una serie di anomalie ( un disallineamento di circa 50 milioni) nei bilanci di Gtt, e Infra.To, rispetto ai conti del Comune. L'attenzione degli inquirenti si è concentrata sui 20 milioni di euro vantati come credito da parte di Gtt verso il Comune: al termine delle indagini i magistrati hanno evidenziato che, per effetto della nuova normativa europea, la cifra non avrebbe dovuto essere indicata a bilancio come credito «certo, liquido ed esigibile».

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