Dopo l'avvio della procedura per 194 licenziamenti, i sindacati proclamano lo stato di agitazione.
Acque agitate intorno all'azienda di trasporti del capoluogo campano. Dopo l'avvio delle procudure di licenziamento per 194 dipendenti firmato nei giorni scorsi dall'amministratore unico uscente Alberto Ramaglia, non si è fatta attendere la risposta dei sindacati. Nonostante l'ipotesi di ricollocazione di circa 150 dipendenti presso le altre aziende partecipate o nelle attività di controllo titoli di viaggio o sul fronte della sosta, le organizzazioni dei lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione e sono pronti ad indire uno sciopero generale. Nelle dichiarazioni raccolte dall'edizione locale del quotidiano "La Repubblica", Natale Colombo, segretario regionale Filt-Cgil, ha espresso tutto lo scetticismo della sua organizzazione: «Vogliamo sapere una volta per tutte – ha dichiarato – qual è il piano industriale dell'azienda. E' necessario definire l'entità delle risorse economiche che il Comune intende disporre per rilanciare questa grande azienda del Sud.» E ancora: «Stiamo predisponendo tutta la procedura necessaria per organizzare uno sciopero se non troveremo una risposta alle nostre domande. Sui licenziamenti – ha concluso – la procedura, per merito e metodo, è inaccettabile». Il piano dell'azienda prevede il trasferimento di 20 unità alla partecipata Napoli Servizi, 85 riconvertiti in controllori (60 per bus e metro, 25 per strisce blu), il resto andranno via con esodi naturali, annunciati anche con una buonuscita. Scetticismo condiviso anche da Adolfo Vallini (Usb): " Ci troviamo in una situazione peggiore di 3 mesi fa. Non c'è vera politica di rilancio dell'azienda, non c'è possibilità di continuità amministrativa, mancano le risorse così come i fondi previsti nel piano di risanamento. Quel documento che noi abbiamo definito "lacrime e sangue" e non abbiamo firmato, avrebbe avuto senso soltanto se avesse avuto delle risorse. Un esordio davvero infuocato per il neo amministratore Ciro Maglione, fresco di nomina.