I torinesi potranno dire la loro sulla linea 2 della metropolitana. Lo studio tecnico sarà pronto a maggio e a quel punto inizierà il confronto con la cittadinanza.
Sulla linea 2 della metropolitana di Torino saranno i torinesi a decidere. Si potranno esprimere su «dettagli precisi» e «temi specifici». Così l'assessore ai trasporti Maria Lapietra nelle dichiarazioni rilasciate sabato scorso durante il forum su Ztl e organizzazione del trasporto pubblico e raccolte dal quotidiano "La Repubblica" nelle pagine locali. Il referendum – ha dichiarato l'assessora – porrà una domanda netta, con risposta "a" o "b e fa seguito all'idea di "democrazia partecipativa". Prima di passare la parola ai cittadini – ha sostenuto Lapietra – i tecnici dovranno presentare lo studio di fattibilità della Linea 2 e "poi avvieremo dibattito pubblico e la progettazione definitiva per cui abbiamo già le risorse". Anche i costi saranno chiariti dal dossier tecnico da sottoporre alla decisione dei cittadini. Secondo Lapietra dallo studio tecnico emergerà poi «dove il tracciato non può passare per vincoli geologici, dove ci sono interferenze insuperabili con altre infrastrutture». Traccerà insomma i confini al di là dei quali il parere dei cittadini non potrà spingersi. Altre cose, invece, si potranno decidere con il dibattito pubblico. Dove posizionare una fermata, eventuali modifiche di tracciato, quale tipo di infrastruttura scegliere a parità di risultato, se completamente interrata, come la linea attuale, oppure con alcuni tratti in superficie. Lo strumento potrebbe essere il referendum tradizionale (sulla linea 2 pende anche quello richiesto dai Radicali per decidere la modalità di finanziamento) oppure una consultazione civica sulla piattaforma "DecidiTorino", pensata dall'assessorato all'innovazione della Città per raccogliere proposte e sottoporle all'attenzione e al giudizio dei cittadini.