L'amministratore unico di Amt ha accantonato l'idea delle barriere anti evasori in metropolitana
«Un tema accantonato». Così l'amministratore unico di Amt, Marco Beltrami, nelle dichiarazione raccolta dal quotidiano cittadino "Il Secolo XIX" oggi in edicola. Il problema degli evasori attraversa da nord a sud l'intera penisola e anche a Genova il tema delle barriere anti "portoghesi" da installare nella mini-metropolitana sta tenendo banco. La risposta dell'azionista-Comune e del gestore Amt di fronte alle sollecitazioni non è mai cambiata: installare i tornelli nella sotterranea genovese – per la governance dell'azienda di trasporto – è antieconomico. Per Marco Beltrami il tasso di evasione non è tale da giustificare la spesa necessaria (stimata in 2.2 milioni di euro) per l'installazione dei tornelli nelle stazioni della metropolitana. L'evasione misurata (il rapporto tra controllati e multati) oscilla fra il 3% e il 15%, sull'intera rete dell'azienda, con una media di poco superiore al 6%, in lieve aumento nel 2017. Per Amt la strada maestra è quella già battuta: verifiche frequenti e, a spot, controlli in borghese e a tappeto ad "alta visibilità", con abbondante impiego di personale in pettorina arancione.