L’azienda dei trasporti milanese ha stracciato i contratti delle aziende coinvolte nello scandalo. Per altre si profila il commissariamento
«Le aziende coinvolte nell'inchiesta le buttiamo tutte fuori dalle scatole. Stiamo rescindendo tutti i contratti in essere con le aziende coinvolte». Così il dg di Atm Arrigo Giana, davanti alle commissioni consiliari del Comune di Milano, ha espresso la posizione dell’azienda milanese coinvolta in un giro di mazzette con alcune importanti aziende fornitrici di sistemi di sicurezza delle linee della metropolitana. “Atm – ha continuato il numero uno dell’azienda – si tutelerà chiedendo all'Anticorruzione di nominare per ogni opera un commissario straordinario per la temporanea gestione dell'impresa. Atm ha provveduto «da subito» a sospendere dal lavoro i sette dipendenti direttamente coinvolti nell'inchiesta, e che risultano indagati, oltre a un funzionario che avrebbe violato il codice etico aziendale.
La reazione dell’azienda tpl modello è veemente. Per ora sono saltati quattro contratti e altri tre destinati a finire commissariati da Anac, l'Agenzia nazionale per l'anticorruzione: “Stiamo rescindendo tutti i contratti in essere con le aziende coinvolte – ha dichiarato in commissione Diana – in alcuni casi colossi multinazionali”. Il dg ha anche spiegato che per alcune opere non è stato però possibile procedere alla rescissione dei contratti in essere, «perché a rischio sarebbe stata la stessa continuità del servizio di trasporto pubblico». Per queste Atm ha chiesto all’Anac la nomina di commissari straordinari per la temporanea gestione delle opere.
Le tre opere che rischiano il commissariamento sono il servizio di manutenzione del segnalamento lungo tutto le linee del metrò, la procedura aperta per l'affidamento della progettazione esecutiva dei lavori di realizzazione del nuovo sistema di segnalamento della «verde» e infine la procedura di aggiudicazione per la realizzazione degli impianti di ricarica veloce ai capolinea.