Workshop Ambrosetti

Cernobbio: Costa (Arriva Italia), puntiamo a raddoppiare la quota di mercato in Italia nei prossimi 5 anni

Cernobbio: Costa (Arriva Italia), puntiamo a raddoppiare la quota di mercato in Italia nei prossimi 5 anni

Nel corso del forum Ambrosetti che si è tenuto a Cernobbio in numero uno di Arriva Italia ha dichiarato quali sono gli obiettivi del gruppo nei prossimi 5 anni.

A margine dei lavori del Workshop Ambrosetti di Cernobbio, Angelo Costa, Managing Director di Arriva Italia – tra i primi operatori nel settore del Trasporto Pubblico Locale su gomma, con circa 360 milioni di euro di ricavi gestiti, 3500 dipendenti e una flotta di oltre 2500 autobus, che opera direttamente come società operativa in Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta ed è presente invece come holding di riferimento, attraverso società partecipate, in Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Como ha indicato quali sono gli obiettivi del gruppo per i prossimi 5 anni.
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“L’Italia – ha dichiarato – si conferma per il Gruppo Arriva uno dei Paesi chiave su cui concentrare la crescita del business attraverso operazioni di M&A e partecipazione a gare, individuando una serie di opportunità che potrebbero portare ad un raddoppio della quota di mercato in un orizzonte a 5 anni.
Questo creerà nuove opportunità per i passeggeri, i dipendenti e l’azienda stessa, e sosterrà la transizione verso servizi pubblici sempre più sostenibili.
Sul piano degli investimenti tecnici, per fine 2024, Arriva Italia vanterà una flotta composta al 32% da mezzi “clean” (rispetto al 15% del 2023) con un trend in continua crescita che porterà ad un progressivo e significativo incremento della quota nei prossimi anni.
Questo grazie ad un investimento complessivo per il rinnovo della flotta di 56M euro nel 2024 e di 170M euro nei successivi 5 anni (al lordo dei contributi pubblici).”

Angelo Costa ha inoltre sottolineato possibili futuri sviluppi del Tpl dal lato finanziario nell’attirare i gestori del risparmio privato:

“Il trasporto pubblico locale è un settore che può rispondere pienamente alle esigenze del risparmio gestito, a patto di garantire un sufficiente livello di remunerazione per gli investitori. Si tratta questa di una partita cruciale, dato anche un trend calante di risorse pubbliche nel settore, che deve andare di pari passo col garantire ai cittadini un servizio sempre più sostenibile ed efficiente.

Affinché il TPL attiri investimenti di lungo periodo da parte di fondi, sono necessari una serie di interventi strutturali. Innanzitutto, serve un maggiore automatismo per l’indicizzazione delle tariffe e dei corrispettivi; occorre poi una migliore ottimizzazione dei costi che porti a una migliore redditività, oltre a integrare le innovazioni portate dall’intelligenza artificiale per una migliore gestione e pianificazione dei servizi.

Capitolo fondamentale restano i giovani: il settore deve tornare a essere una possibilità di carriera attrattiva per le nuove generazioni. Le trattative per il rinnovo del contratto per gli autoferrotranvieri che si svolgeranno nei prossimi mesi possono essere un’occasione per immaginare percorsi e incentivi specifici per i giovani che vogliono intraprendere la professione di autista, privilegiando con adeguati interventi retributivi chi è in pieno regime contributivo, cioè di solito i più giovani, secondo una logica di equità generazionale. Altro capitolo importante è contrastare la diffusa frammentazione che caratterizza il settore, favorendo una logica di aggregazione verso grandi player.

La redditività non può essere messa in secondo piano, ma va interpretata come una condizione necessaria per le aziende del TPL al fine di garantire un servizio di qualità sostenibile nel tempo. Capacità di attrarre investimenti, orientamento all’innovazione, gestione finanziaria dinamica: queste sono le chiavi grazie alle quali il trasporto pubblico locale potrà costruire un futuro prospero e solido, nonostante le tante sfide che il settore si trova oggi ad affrontare.

Poste le condizioni di fondo, resta come condizione necessaria l’avvio di un processo di liberalizzazione del settore, che riduca al minino il ricorso all’in house o agli affidamenti diretti e favorisca processi competitivi con l’obiettivo di offrire il miglior servizio possibile.”

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