Il Presidente dell’Autority Nicola Zaccheo nella relazione annuale presentata al Parlamento ha indicato i meriti e le criticità della diffusione dell’IA in tutti i settori con particolare riguardo a quello dei trasporti.
Ieri, mercoledì 17 settembre 2025, il Presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti, Nicola Zaccheo, ha presentato la Relazione annuale sull’attività svolta nell’ultimo anno.
La presentazione del presidente è iniziata sottolineando come “negli ultimi tempi si è assistito ad una rapida evoluzione delle tecnologie digitali nei diversi settori di interesse economico e sociale, i cui esiti non sono ancora del tutto prevedibili. Mi riferisco, in particolare, all’affermarsi e alla diffusione dell’Intelligenza Artificiale, che sta rivoluzionando le modalità di interazione tra l’attività umana e quella delle macchine e quella tra le macchine stesse”.
“La consapevolezza dell’importanza che la rivoluzione in atto riveste per un’Autorità di regolazione economica quale è l’ART, che per la sua estesa missione e vocazione multisettoriale è profondamente connessa alla società, ai mercati e alle tecnologie – ha detto Zaccheo – ha stimolato alcune riflessioni generali cui è dedicata la prima parte della Relazione annuale.
L’Intelligenza Artificiale, infatti, si pone come una delle innovazioni più significative e potenzialmente dirompenti per l’organizzazione della società, dei mercati e dei servizi pubblici. Nel più ampio quadro della cosiddetta quarta rivoluzione industriale, l’AI emerge, dunque, come una leva strategica di supporto ai processi decisionali in contesti articolati e dinamici, portando benefici concreti ai cittadini, agli operatori economici e all’intero sistema produttivo.
I suoi effetti si manifestano in modo particolarmente evidente nei settori a elevata intensità tecnologica e logistica, come quello dei trasporti, che interessa reti complesse, infrastrutture critiche e, conseguentemente, la gestione di una considerevole mole di dati.
La diffusione di sistemi intelligenti può aprire scenari finora inimmaginabili, contribuendo ad una mobilità sempre più integrata, intermodale e orientata ai bisogni dell’utenza.
A fronte di queste grandi opportunità, si delineano, tuttavia, anche elementi di criticità, che richiedono una riflessione regolatoria attenta e lungimirante.
Ad esempio, l’adozione diffusa di sistemi basati sull’AI solleva questioni rilevanti in termini di equità, trasparenza delle decisioni automatizzate, sicurezza dei sistemi e accesso equo ai dati.
Occorre, dunque, accompagnare tale evoluzione cogliendone i benefici e, al contempo, assicurandone lo sviluppo nel pieno rispetto dei principi di responsabilità, legalità e tutela dell’interesse pubblico.
L’Intelligenza Artificiale può sicuramente offrire un contributo significativo alla regolazione economica dei trasporti, sia nell’adeguare gli strumenti di programmazione, attuazione, analisi e monitoraggio, sia nella comprensione delle dinamiche emergenti, garantendo, parallelamente, il giusto equilibrio tra innovazione e tutela dei diritti, tra efficienza e inclusività, tra competitività e accessibilità”.
“regolare i trasporti nell’era dell’Intelligenza Artificiale significa non solo comprendere e accogliere il cambiamento, ma anche orientarlo affinché si traduca in un progresso concreto, sostenibile e condiviso”, ha detto ancora Zaccheo prima di passare a presentare le attività di maggior rilievo espletate nel periodo di riferimento dall’ART.
Qui la relaione annuale