Presentato in anteprima lo studio di Clean Cities Campaign sul trasporto pubblico locale in Italia e in Europa: al top Londra, Parigi, Madrid e Praga. In Italia bene solo Milano. Serve il potenziamento del Fondo Nazionale Trasporti, più che dimezzato in termini reali.
L’offerta di servizi di trasporto pubblico locale nel nostro Paese stenta ancora a svilupparsi adeguatamente. Appare evidente il gap rispetto alle principali città europee. Al top alle classifiche Londra, Parigi, Madrid e Praga. In Italia bene solo Milano.
Sono questi i principali dati emersi dallo studio anticipato da Clean Cities Campaign nel corso della seconda giornata di ECO Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti, l’evento che fa il punto sulla transizione ecologica della mobilità di persone e merci in Italia, in programma ieri e oggi a Roma, in coincidenza con l’inizio della “Settimana europea della Mobilità 2025”.
Il trasporto pubblico locale è stato al centro dell’intervento di Claudio Magliulo di Clean Cities Campaign che ha anticipato i risultati inediti di uno studio che propone su questo tema un raffronto tra venti città italiane e dieci europee. Questi i principali risultati, naturalmente rapportati al numero di abitanti per ogni città: in media, rispetto alle venti città italiane, quelle europee offrono il triplo dei posti-km (offerta complessiva dei mezzi pubblici), hanno quattro volte i passeggeri-km (utilizzo complessivo del TPL), e presentano reti di TPL su ferro sette volte più estese. L’unica città italiana con un’offerta di posti-km comparabile alla media europea è Milano, che ha però meno passeggeri-km di città simili per popolazione e densità. Considerando gli indicatori principali, le migliori performance tra le città europee sono quelle registrate da Londra, Parigi, Madrid e Praga. Magliulo ha osservato come: “Le città italiane hanno bisogno di investimenti significativi per colmare il divario con le città europee per quanto riguarda l’offerta di trasporto pubblico. Queste risorse non possono che venire da un potenziamento del Fondo Nazionale Trasporti, che è al palo da anni e si è più che dimezzato in termini reali, e dall’introduzione di nuove risorse per continuare lo sviluppo delle infrastrutture di TPL dopo la fine del PNRR”.
Marcello Di Caterina, Vice Presidente ALIS, è intervenuto a ECO sottolineando l’impegno dell’Associazione nel promuovere lo sviluppo dell’intermodalità e della logistica sostenibile: “Con il bando LogIN il Governo ha stanziato 157 milioni di euro a supporto della trasformazione digitale delle imprese del settore logistico e trasporto merci. La digitalizzazione e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale rendono il trasporto intermodale più competitivo, una spinta necessaria anche alla luce del fatto che il settore marittimo è ideologicamente bersagliato dalla tassazione europea ETS (l’Emission Trade System), che noi chiediamo possa essere almeno in parte restituita in forma di incentivo agli imprenditori del mare perché possano efficientare il processo di filiera più velocemente. Inoltre, applicandosi interamente solo alla navigazione del nostro continente, il sistema ETS rischia di avere un impatto molto significativo, rendendoci meno competitivi rispetto ai vicini porti nord africani, che non sono soggetti a questa tassazione. Resta naturalmente l’esigenza di sviluppare un’adeguata rete infrastrutturale nel Paese, che rafforzi le connessioni tra diverse modalità di trasporto e che renda più efficace i trasferimenti e la logistica: nell’attuale scenario socio-economico l’Italia è, infatti, sempre più importante nello scacchiere mondiale del trasporto merci.”
Sul tema energetico e sulle potenzialità di sviluppo dell’idrogeno si è concentrato l’intervento di Bruno Dalla Chiara, ordinario di Trasporti al Politecnico di Torino: “Nessuna alternativa al petrolio, a oggi, è vincente; occorre garantire economie di scala produttive, di competenza, di approvvigionamento, di ricambi. L’idrogeno è un vettore energetico con i suoi punti di forza e limiti. Solo attraverso il corretto completamento della delibera del Parlamento europeo del 2023 si può arrivare a una risposta nel 2025”.
È poi toccato a Manuel Marsilio, Industry & Road Safety Ambassador per WBIA all’ONU e OMS, richiamare, dati alla mano, il ruolo strategico della bicicletta per la mobilità del presente e del futuro: “In Europa circolano già oggi oltre 60 milioni di biciclette e cargo bike, che ogni anno evitano milioni di tonnellate di CO₂. L’’uso regolare della bici riduce del 30% il rischio di malattie cardiovascolari e si stima che grazie a essa vengano evitate oltre 30.000 morti premature ogni anno. Senza contare che la bicicletta genera in Europa benefici esterni stimati in 119 miliardi di euro l’anno (studio 2024), considerando salute, riduzione emissioni, impatti ambientali positivi ed economia”.
Il focus del dibattito si è poi spostato sul tema della forestazione urbana, divenuto centrale soprattutto negli ultimi anni che hanno dimostrato quanto le città necessitino di alberi e spazi verdi per essere sane, resilienti e accoglienti. Francesco Ferrini, Ordinario di Arboricoltura e Coltivazioni Arboree all’Università di Firenze, ha sottolineato come “forestazione urbana vuol dire progettare in modo intelligente, scegliendo specie adatte, garantendo diversità e accessibilità. Così il verde diventa davvero uno strumento contro il caldo, l’inquinamento e lo stress, migliorando la qualità della vita di tutti. Rigenerare significa avere visione, pianificazione e comunità coinvolte: solo così la rivoluzione verde potrà cambiare davvero le nostre città”.
Gli ha fatto eco Carla Ancona, Past President Associazione Italiana di Epidemiologia, che ha approfondito il focus sull’inquinamento atmosferico e sull’impatto sulla salute dei cittadini: “I danni provocati dall’inquinamento dell’aria sono accertati e le evidenze scientifiche che li documentano sono ormai consolidate. Gli inquinanti emessi dal traffico veicolare rappresentano un grave rischio per la salute pubblica, soprattutto per le fasce più vulnerabili. Per questo è fondamentale intervenire sulla mobilità urbana: nelle nostre città le auto devono essere meno numerose, di dimensioni ridotte e viaggiare a velocità più contenute”. Un dato di esempio: la media di biossido di azoto (NO2, il principale indicatore di traffico stradale) per l’intero territorio della città di Roma è pari a 27.2 μg/m3 – con una grande variabilità di concentrazioni, fino a 40 μg/m3, nella parte più interna della città e lungo le arterie stradali – a fronte dei 10 μg/m3 previsti dalle linee guida dell’OMS del 2021.
Sempre sul tema della mobilità urbana green si è espresso Giovanni Fabi, Presidente Terravision Electric S.p.a., che ha illustrato l’esperienza di Terravision, da player di riferimento nel settore del transfer aeroportuale a fornitore di servizi integrati di micromobilità elettrica: “Copriamo tutta la gamma dei veicoli elettrici, dalla bici elettrica allo scooter per arrivare anche alla moto elettrica, con l’obiettivo di soddisfare l’esigenza di ingresso nei centri urbani in assoluta tranquillità e nel rispetto dell’ambiente”.
Spazio poi al confronto tra le esperienze di mobilità sostenibile di quattro Sindaci, Mario Conte, Sindaco di Treviso, Antonio Nicoletti, Sindaco di Matera e Mario Pardini, Sindaco di Lucca e Luca Salvetti, Sindaco di Livorno, salutati da Maurizio Gasparri, Presidente Senatori Forza Italia che ha sostenuto l’esigenza di concepire una nuova struttura delle città privilegiando le forme di mobilità sostenibile e ricordato le difficoltà affrontate nel percorso di transizione ecologica del nostro Paese.
Conte ha evidenziato i percorsi di forestazione, ciclabilità e raccolta dei rifiuti messi in campo negli ultimi anni dall’amministrazione di Treviso, un’eccellenza a livello nazionale che ha cambiato le abitudini dei cittadini. Nicoletti ha affermato: “Abbiamo coinvolto i cittadini in un cambio di paradigma della mobilità anche attraverso un servizio di bike sharing e stiamo portando avanti un innovativo progetto di elettroferro tramvia, investendo sull’innovazione tecnologica per ridurre la pressione della mobilità in auto”. Pardini ha ricordato l’impegno per la realizzazione di ciclo-pedonali collegate ai flussi turistici che possano portare alla scoperta del territorio lucchese e l’impegno sulla diffusione dei servizi di bike sharing (150 unità utilizzate ogni giorno da turisti e cittadini). Salvetti ha evidenziato come: “Le caratteristiche peculiari di ogni città devono essere la base per lavorare su adeguate modalità di spostamento. La nostra città, insieme a Roma, ha il più elevato tasso di penetrazione di scooter. Abbiamo fatto passi da gigante nella realizzazione di km di piste ciclabili e di soluzioni di mobilità dolce, senza trascurare il rafforzamento del trasporto pubblico. Livorno sarà la prima città ad avere un piano per la transizione ecologica con 104 azioni pianificate per il prossimo futuro”.