Mobilità del futuro

Tecnologie Digitali e Intelligenza Artificiale i motori della mobilità sostenibile e del rilancio industriale del Made in Italy

Tecnologie Digitali e Intelligenza Artificiale i motori della mobilità sostenibile e del rilancio industriale del Made in Italy

Al convegno promosso dal Competence Center CIM4.0 e dal Cluster Nazionale Trasporti si è discusso dell’impatto dell’AI e delle tecnologie digitali sullo sviluppo di una mobilità sempre più sostenibile.

Unire la forza delle tecnologie digitali alla transizione ecologica del settore trasporti: questa è una delle sfide decisive per il futuro della mobilità e della manifattura italiana. Con questo obiettivo si è svolto nei giorni scorsi presso la sede di Confindustria a Roma, l’evento “Tecnologie digitali e AI per una mobilità smart e sostenibile” promosso dal Competence Center CIM4.0 e dal Cluster Nazionale Trasporti, nell’ambito dell’iniziativa HD-Motion, European Digital Innovation Hub, dedicato alle PMI e alle Pubbliche Amministrazioni.

AI e digitale per guidare il cambiamento

I numeri parlano chiaro: secondo il Gartner CIO and Technology Executive Survey 2025, il 71% delle aziende a livello globale prevede di implementare soluzioni basate su Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) entro il 2025, percentuale che salirà al 95% entro il 2027. Tuttavia, ad oggi, solo una piccola impresa su dieci ha già adottato l’AI, dato raddoppia se parliamo di medie imprese. La forbice tra intenzioni e applicazione reale e continuativa è ancora molto ampia, soprattutto in un settore strategico come quello della mobilità che comprende l’automotive, il trasporto pubblico e ferroviario, i veicoli elettrici e la guida autonoma.

Mobilità sostenibile: il contesto e i dati a livello Italiano

L’Italia sconta ancora ritardi nell’elettrificazione del trasporto: questo è certificato da una crescita lenta dei veicoli elettrici a batteria a cui si somma il fatto che i veicoli Plug-in Hybrid stentano a decollare e che l’attuale parco auto circolante è tra i più vecchi di tutta Europa. Si può affermare che di fatto la “politica europea” al contenimento della CO2 non sta funzionando. Inoltre, va considerato che il trasporto su gomma rimane centrale nel nostro Paese sia per i privati sia per la logistica, motivo per cui si dovrebbe guardare con sempre più attenzione a soluzioni sostenibili per i veicoli commerciali leggeri e pesanti, con l’impiego di biocarburanti e low-carbon fuels.

Risulta evidente come la ricerca e l’Innovazione, attraverso le nuove tecnologie applicate alla mobilità, rappresentino una grande forza propulsiva in termini di competitività globale. L’avanzamento competitivo di questo settore non può che favorire la ricostruzione di una leadership Industriale europea.

Proprio in tale direzione, puntando su una Europa leader nella mobilità sostenibile, è stato pensato il progetto HD-Motion, coordinato da CIM4.0 che punta a favorire la trasformazione digitale delle MPMI e lo sviluppo di filiere industriali innovative, in cui pubblico e privato collaborino in sinergia.

Il confronto di questa mattina, che ha visto coinvolti i principali attori dell’automotive e della mobilità in Italia, ha evidenziato la necessità di:

  • accelerare l’adozione dell’AI e del digitale nei settori della mobilità: dallo sviluppo prodotto ai servizi.
  • sostenere le imprese nella transizione industriale
  • sviluppare politiche pubbliche coerenti e sostenibili nel tempo
  • creare un contesto favorevole per PMI, startup e filiere strategiche del Made in Italy
  • potenziare infrastrutture smart e connesse
  • adottare politiche industriali orientate allo sviluppo di una mobilità sicura e a basse emissioni

Un messaggio chiaro: l’Italia può guidare la transizione

“HD-Motion va visto come un modello di partnership che funziona a cui ispirarsi per definire, con coraggio, una nuova azione decisamente più ambiziosa, la più grande iniziativa pubblico-privata di ricerca e innovazione nel settore automobilistico o della mobilità, finalizzato a mantenere e riconquistare la competitività dell’UE e colmare il divario di innovazione. Un’iniziativa che dovrà concentrarsi sull’impatto, garantendo la leadership nelle tecnologie e nelle capacità produttive future e affrontando al contempo le sfide sociali, a vantaggio degli utenti e della società. Una iniziativa che dovrà coinvolgere tutti gli ecosistemi industriali e le migliori competenze del Paese, attrarre i giovani talenti ma soprattutto essere un riferimento per i settori coinvolti, in primis quello automobilistico, i relativi processi, il quadro normativo e gli standard applicativi, in modo che vi sia un’unica linea strategica e operativa da perseguire in maniera sistemica” ha dichiarato Enrico Pisino, CEO di CIM4.0.

“Il trasporto su gomma rimane centrale. Dobbiamo però guidare la transizione con soluzioni tecnologiche sostenibili e accessibili. Il Paese ha tutte le carte in regola per diventare hub europeo dell’innovazione a zero emissioni, a condizione di attuare scelte coraggiose, coordinate e orientate al lungo periodo” ha commentato il prof. Ennio Cascetta, Presidente del Cluster Nazionale Trasporti.

“In linea con l’input dell’action plan UE per l’automotive, che prevede una forte spinta alla diffusione dei veicoli a guida autonoma e connessa, le aziende europee e italiane della nostra filiera hanno l’opportunità di emergere con le loro eccellenze tecnologiche – ha dichiarato Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA. Affinché questa possibilità si concretizzi, stiamo lavorando con il Governo e con gli stakeholder europei per l’approvazione di un IPCEI dedicato, in grado di accelerare l’immissione di queste tecnologie sul mercato. L’Italia deve lavorare rapidamente alla creazione delle condizioni necessarie per la sperimentazione e la circolazione dei veicoli a guida autonoma di livello 3 e superiore – dalle modifiche del codice della strada, alle tematiche relative alla responsabilità dei Costruttori e dei conducenti, alla semplificazione nell’implementazione delle infrastrutture intelligenti”.

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