Il mercato dei Droni gode di buona salute spinto da Air Taxi e trasporto merci.
Cresce nel 2025 il mercato italiano dei droni e della mobilità aerea avanzata. Il valore di questo comparto è infatti stimato per quest’anno in 597 milioni di euro, rispetto ai 503 milioni del 2024. Un trend positivo che proseguirà anche nei prossimi cinque anni, con un business totale atteso di circa 1,46 miliardi di euro nel 2030, in aumento rispetto agli 1,44 miliardi stimati nello scorso anno.
Sono alcuni dei dati che emergono dall’edizione 2025 dello studio “Advanced Air Mobility – Italian Market Study & Recommendations for the National Ecosystem” realizzato da PwC Strategy& Italy, che sarà presentato in anteprima a Roma Drone Conference 2025, undicesima edizione dell’evento professionale di riferimento nel settore degli Unmanned Aerial Systems (UAS) e dell’Innovative Air Mobility (IAM), in programma domani 6 novembre presso la Fiera di Roma. Alla conferenza, interverranno tra gli altri anche il direttore generale dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC), Alexander D’Orsogna, e il presidente dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV), Luca Valeriani.
Lo studio di PwC Strategy& Italy rileva inoltre che il segmento del trasporto passeggeri presenta la dinamica più espansiva, passando da 37 milioni di euro previsti per il 2025 a 366 milioni nel 2030. La crescita è sostenuta dall’entrata in servizio dei velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticali (eVTOL) e dalla progressiva messa a regime delle reti infrastrutturali di air taxi previste nel periodo 2026-27 lungo le principali direttrici metropolitane e aeroporto-città, in particolare a Roma, Milano e Venezia.
Cresce in maniera sostenuta anche il comparto del trasporto merci, che parte dai 84 milioni di euro nel 2025 e arriva fino a 284 milioni nel 2030, spinto da iniziative nazionali e dalla crescente penetrazione nel mercato di player ed entità pubbliche. Anche il comparto della difesa vedrà una crescita significativa, passando da 152 milioni di euro previsti per il 2025 ai 349 milioni nel 2030, in relazione soprattutto alle recenti tensioni geopolitiche e alla definizione dei budget nazionali per la difesa.



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