Realizzato il completamento delle installazioni sull’intera flotta urbana ed extraurbana con un investimento complessivo di 3 milioni di euro. Uno strumento di sicurezza e deterrenza nel rispetto della privacy delle persone. In un anno richiesti 700 video dalle Forze dell’Ordine.
Con una nota diffusa in queste ore Tper ha reso noto che è stato completato l’allestimento del sistema di videosorveglianza a copertura dell’intera propria flotta di circa 1.200 autobus in servizio nei bacini di Bologna e Ferrara.
I sistemi di sorveglianza a bordo bus, con telecamere interne ed esterne, sono centralizzati e gestiti da remoto dalla Sala Operativa Sicurezza Tper. Con l’estensione a tutti i suoi mezzi trova, quindi, compimento il percorso che Tper ha da tempo posto in essere, con investimenti dedicati e con la strutturazione di un apposito sistema di gestione delle immagini, anche al fine di accrescere la sicurezza partecipata sul territorio. Il completamento della videosorveglianza rientra, infatti, tra gli impegni assunti dall’azienda nell’ambito del Protocollo, ad aggiornamento triennale, relativo alla sicurezza sui mezzi pubblici sottoscritto ad aprile 2023 tra Prefettura di Bologna, Comune di Bologna e Tper.
L’impianto di videosorveglianza su ogni bus è peraltro inserito, già da sei anni, tra le dotazioni standard richieste da Tper nei capitolati di gara per l’acquisto di nuovi bus; per quanto concerne la parte di flotta in servizio che ancora non era provvista di telecamere si è provveduto ad una campagna di installazione dei sistemi, portata avanti in questi anni. L’investimento complessivo per i sistemi di videosorveglianza è stato pari a circa 3 milioni di euro.
Questa dotazione tecnologica e le attività ad essa connesse introdotte da Tper hanno già consentito di mettere a disposizione delle Autorità che ne hanno fatto richiesta, importanti elementi di indagine.
A seguito di ogni richiesta delle Autorità, gli addetti Tper si occupano dell’identificazione dei bus coinvolti, del download e della distribuzione controllata dei file video ai richiedenti aventi diritto. Si tratta di un impegno significativo, ma che grazie all’esperienza acquisita e alla proficua e consolidata collaborazione con le Istituzioni, ha consentito di fornire risposte tempestive e a perfezionare nel tempo le metodologie per gestire al meglio un sistema di informazioni e dati decisamente complesso.
In merito alla videosorveglianza, Tper fa sapere che si è strutturata attraverso una gestione articolata di security nel rispetto delle norme vigenti sulla privacy, in particolare del regolamento UE 2016/679, noto come GDPR (General Data Protection Regulation), la normativa europea che stabilisce le regole per garantire la sicurezza e la trasparenza nel trattamento dei dati personali.
L’azienda segnala inoltre che già nell’ultimo anno sono stati richiesti circa 700 file video dalle Forze dell’Ordine per quello che si è rivelato essere uno strumento aggiuntivo a disposizione delle Autorità per le attività di prevenzione e di contrasto all’illegalità e alla criminalità a prescindere da eventi specifici che possono scaturire da richieste di intervento sui mezzi.
Il più recente esempio concreto di utilizzo di immagini registrate a bordo dei bus Tper ai fini investigativi è riferito all’operazione della Polizia di Stato che ha permesso di individuare i responsabili di una serie di rapine avvenute in città nell’ultimo mese.
I mezzi pubblici sono a tutti gli effetti da considerarsi una frazione di territorio “in movimento” e come tali rientrano tra i luoghi presidiati dalle autorità preposte al controllo ai fini della sicurezza dei cittadini; il citato Protocollo ha l’obiettivo di affinare l’efficacia delle azioni a questa tutela, anche attraverso il Tavolo Tecnico istituito presso la Prefettura di Bologna, coordinato dal dirigente prefettizio delegato, composto da rappresentanti di Prefettura, Comune, Tper, Forze dell’Ordine e Polizia Locale.
Le telecamere a bordo bus hanno una doppia valenza: possono essere determinanti al fine di individuare chi ha messo in atto un comportamento illecito, ma altresì rivestire una funzione di deterrenza, facilitata anche dalla presenza di segnali che indicano chiaramente la presenza dell’impianto di videosorveglianza.
Il contributo di questa dotazione tecnologica, insieme alle altre specifiche azioni previste dal Protocollo per la Sicurezza e attuate da Tper, ha consentito di registrare, già da qualche anno, una tendenza ormai consolidata di riduzione di episodi violenti ai danni del personale viaggiante, autisti e controllori dei titoli di viaggio, e di contenere la commissione di fatti criminosi a bordo.



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