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Toscana: sui bus di At la campagna STOP alla violenza sulle donne

Toscana: sui bus di At la campagna STOP alla violenza sulle donne

Al via la collaborazione con il Centro Antiviolenza La Nara. Pendini con messaggi di invito a non rimanere indifferenti, a denunciare comportamenti violenti e chiamare se si è vittime o testimoni di violenza.

“Se sei una donna vittima di violenza, premi il tasto giusto.” È questo il messaggio forte e diretto che da alcune settimane accompagna i passeggeri dei bus di Autolinee Toscane a Prato. Un invito a chiedere aiuto, a non restare in silenzio, e a non voltarsi dall’altra parte di fronte a comportamenti violenti. La campagna, nata dalla collaborazione tra il Centro Antiviolenza La Nara e Autolinee Toscane, ha un obiettivo chiaro: far sapere che sul territorio esiste un luogo sicuro dove le donne possono trovare ascolto, protezione e supporto.

La campagna è stata presentata alla Sala Giunta del Comune di Prato, con il saluto di Renata Castrucci, Sub-Commissaria del Comune di Prato, dalla Dott.ssa Francesca Ranaldi responsabile del Centro Antiviolenza La Nara, Arzachena Leporatti di Autolinee Toscane, Stefano Collicelli Cagol, Direttore del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci.

Da inizio ottobre, su decine di autobus in servizio a Prato e provincia, sono stati affissi pendini con il numero del Centro La Nara e il 1522, il numero nazionale antiviolenza. Il messaggio è semplice ma potente: “Sui nostri bus c’è posto per il rispetto. Sempre.” Lo stesso slogan è visibile anche nella biglietteria della Stazione Centrale e sui canali digitali dell’azienda – Instagram, Facebook, LinkedIn e sito web – accompagnato da attività di sensibilizzazione interna.

Il bus, per sua natura, è un luogo di passaggio, di incontro, di comunità. Ed è proprio questa sua dimensione pubblica che lo rende uno strumento efficace per veicolare un messaggio che riguarda tutti: la violenza non è un problema privato, ma una responsabilità collettiva. Esporre questi messaggi significa rompere il silenzio, abbattere il muro della vergogna e dell’isolamento. Significa offrire una chiave, un contatto, una possibilità concreta di uscire dalla violenza. Autolinee Toscane e La Nara scelgono di esserci. Di fare rete. Di dare voce a chi troppo spesso non ne ha.

I mezzi pubblici sono utilizzati ogni giorno da migliaia di persone: donne, uomini, giovani, anziani, di ogni provenienza. In questo contesto così variegato e quotidiano, rendere visibile l’informazione su come chiedere aiuto in caso di violenza di genere rappresenta un modo efficace per raggiungere chi, spesso in silenzio, vive situazioni di sofferenza e paura – commentano Francesca Ranaldi e Paola Papi del Centro Antiviolenza La Nara – Ancora molte donne che subiscono violenza di genere non sanno a chi rivolgersi. Vedere quel numero di telefono o quel messaggio di supporto mentre si è sedute su un autobus può essere il primo passo verso la consapevolezza che una via d’uscita esiste, che non sono sole e che le operatrici di accoglienza del Centro Antiviolenza sono pronte ad ascoltarle e supportarle”. 

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