Genova Smart Week 2025

Genova Smart Week ha fatto il punto sui progetti di mobilità smart su gomma e rotaia

Genova Smart Week ha fatto il punto sui progetti di mobilità smart su gomma e rotaia

Dallo stato di avanzamento della piattaforma Intelligent Urban Mobility alle potenzialità dell’infrastruttura ferroviaria anche in ambito metropolitano: tanti gli spunti e i progetti analizzati nella seconda giornata di convegni a Palazzo Tursi. Oggi, invece, si parlerà di rigenerazione urbana, edilizia e spazi verdi

La seconda giornata della Genova Smart Week, piattaforma di confronto sulle nuove tecnologie promossa da Comune di Genova e Associazione Genova Smart City, ha approfondito il tema della mobilità sostenibile in ambito urbano, sia su gomma che su rotaia, presentando le esperienze e i progetti più interessanti messi in campo dall’amministrazione.

Ad aprire i lavori l’assessore alla mobilità sostenibile Emilio Robotti che ha sottolineato l’importanza di proseguire sulla strada dell’innovazione tecnologica senza perdere di vista l’inclusione sociale e il rispetto dell’ambiente: «Le potenzialità che ci offrono la digitalizzazione e la tecnologia sono fantastiche e possono unire le persone, ma anche dividerle, perché se non adeguatamente gestite rischiano di dilatare le disuguaglianze sociali e generazionali. Il vero progresso non si misura solo in termini di velocità o connettività: si misura nella capacità di includere e una città davvero intelligente è quella che connette tutti, senza escludere nessuno. Per questo, accanto alla digitalizzazione dei servizi e all’implementazione di tutte le tecnologie utili ad efficientare la mobilità, dobbiamo garantire alternative accessibili, strumenti comprensibili, e un supporto concreto per chi rischia di restare indietro».

Le linee strategiche del Comune di Genova sono state illustrate da Valentino Zanin, dirigente della direzione Smart Mobility: «Non esiste pianificazione della mobilità staccata dal quella urbanistica. Gli ambiti di intervento riguardano l’offerta potenziata, l’interscambio, i servizi di mobilità condivisa e ciclabile, l’indirizzo della domanda di mobilità verso sistemi sostenibili e la riqualificazione dello spazio urbano e stradale tra utenze diverse».

 

Stato di avanzamento del progetto Smart Genova e della piattaforma Intelligent Urban Mobility

Fondamentale, per predisporre gli interventi corretti, è conoscere la domanda di mobilità: a questo proposito, la sessione ha offerto l’occasione per un aggiornamento sullo stato di avanzamento della piattaforma Intelligent Urban Mobility (IUM), il digital twin della città sviluppato da Movyon, società di tecnologia e innovazione del Gruppo Autostrade per l’Italia, nell’ambito del progetto Smart Genova. «Il progetto Smart Genova  ha spiegato il project manager, Arcangelo Merella – si avvale di collaborazioni altamente qualificate nel settore tecnologico fornite da aziende del territorio, Università e centri di ricerca. L’integrazione di queste competenze a cura di Movyon costituisce il fondo su cui opera la piattaforma IUM che è strumento a supporto integrale del Comune di Genova in cui vengono messi in correlazione migliaia di dati di traffico, ambiente, trasporti e presenza di city user e forniti, quindi, strumenti di supporto alle decisioni».

La realizzazione tecnologica del progetto, come detto, è affidata a Movyon ed è stata riassunta da Lorenzo Maraia, responsabile del Progetto Genova: «Un sistema data-driven, che acquisisce dati dal territorio mediante le più evolute tecnologie Internet of Things, rende possibile la gestione integrata della mobilità genovese correlando i dati ed elaborandoli con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Questo consente di offrire al cittadino servizi evoluti e alla pubblica amministrazione di disporre di informazioni aggiornate e puntuali. La piattaforma, il digital twin della città e cuore del sistema, abilita nuovi processi di gestione operativa al verificarsi di scenari di allerta. Il progetto è stato avviato nel 2023 e nei primi mesi del 2026 si evolverà con nuovi ambiti di applicazione legati a soluzioni di smart road, monitoraggio con droni, equità e inclusione sociale, digital twin e city logistic».

Realizzare una smart road all’interno della città di Genova potrebbe aprire la via alla sperimentazione della guida autonoma: cosa serva per realizzarla lo ha spiegato Raffaele Bolla, professore del Diten – Dipartimento di ingegneria navale, elettrica, elettronica e delle telecomunicazioni dell’Università di Genova. Naturalmente il ruolo giocato dalle telecomunicazioni è determinante e nel capoluogo ligure è presente un laboratorio, realizzato in collaborazione con il Cnit – Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni, che rappresenta il nodo centrale in Italia ed è punto di riferimento anche a livello europeo.

Mobilità smart e elettrica tra sfide, progetti e opportunità

Il secondo panel dedicato alla Smart e Urban Mobility si è concentrato su come le grandi aziende delle telecomunicazioni e dell’energia sono al servizio della mobilità. Francesco Meneghetti, ceo di Mindicity – Gruppo TIM, ha spiegato: «Con Urban Genius, TIM Enterprise mette a disposizione delle amministrazioni italiane una piattaforma proprietaria di intelligenza urbana capace di integrare e analizzare i dati provenienti da diverse fonti e sistemi IoT, offrendo una visione completa e aggiornata del territorio. Grazie alle tecnologie più avanzate di big data analytics e intelligenza artificiale, la soluzione supporta le decisioni strategiche per la transizione ecologica, la mobilità, la sicurezza e la gestione delle emergenze, garantendo al tempo stesso i massimi standard di sicurezza e protezione dei dati».

Nel suo intervento, Enel Group ha riflettuto su come la mobilità elettrica stia cambiando il volto delle nostre città essendo ormai parte del tessuto urbano: basti pensare che a Genova, ormai, ci sono 2,8 punti di ricarica per kmq. Le infrastrutture di ricarica oggi diventano dunque elementi della smart city che si vanno a integrare con sistemi digitali quali sensori di parcheggio e terminali di pagamento (pos fisico e virtuale). La ricarica è dunque parte integrante delle infrastrutture urbane digitali e contribuisce a migliorare la user experience dell’utente.

Lo smart parking è già una realtà altrove, in città come Treviso, per esempio. Arturo D’Atri, business development director di City Green Light ha presentato il servizio offerto dall’azienda che a Genova è conosciuta invece per l’illuminazione pubblica. In questo settore l’attività principale e più impegnativa per le proposte di partenariato pubblico-privato è il recepimento delle informazioni necessarie per poi proporre il servizio di smart parking, perché le amministrazioni spesso non dispongono delle sufficienti informazioni. «Abbiamo acquisito una società che ha sviluppato sensoristica e software di gestione parcheggi 15 anni fa. A Treviso questo servizio si usa da 12 anni e iniziamo ad avere un sistema che può ormai fornire casi concreti e dei benefici attivati. Noi realizziamo un progetto ad hoc per ogni città: installazione sensori, telecamere, non è semplice la progettazione hardware e software. Per questo è fondamentale collaborazione con enti pubblici».

Santiago Vacca, presidente di Genova Parcheggi, ha illustrato il servizio gratuito di sosta per le biciclette nelle dieci velostazioni allestite da Levante a Ponente. «Lo abbiamo realizzato in nove mesi grazie a fondi Pon Metro da 800 mila euro. Sono gabbiotti coperti per il parcheggio, ma anche con piccoli servizi utili per i ciclisti. Per usufruirne occorre fare un contratto con Genova Parcheggi, consegnare 5 euro di deposito cauzionale e il servizio per ora è gratuito. Abbiamo 1.199 abbonati arrivi e tra i nostri abbonati la fascia di età maggiore è quella tra 31-50 anni, pari al 43%».

Restando su questo filone, nel successivo panel sulla mobilità elettrica Cesare Retz, genovese e amministratore di Retz Srls, ha illustrato la novità rappresentata dal servizio BikeBoom, presente a Genova con 80 bicicilette elettrificate e 4mila utenti registrati: «Utilizziamo parcheggi autorizzati dove si possono prendere e lasciare le bici e in cui tutto, dalla ricarica alla manutenzione è gestito da noi. A fine corsa, l’utente deve fare una foto al proprio mezzo per certificarne l’avvenuta restituzione». In questo modo il cliente è responsabilizzato e viene scongiurato il fenomeno, frequente, delle biciclette abbandonate o comunque parcheggiate dove non consentito.

L’intervento di Retz si è inserito nell’ambito di un panel che ha visto anche la partecipazione di Catello Esposito, ceo di Theorema, tra i primi dealer italiani a riconoscere il valore strategico di una partnership con BYD, quando il marchio cinese era ancora una scommessa; e di Marco Silvestri, direttore del servizio Elettra Car Sharing di Genova Car Sharing Srl (Gruppo Duferco), che mette a disposizione dei cittadini genovesi 150 auto 100% elettriche complementari al trasporto pubblico, con oltre 13.500 abbonati e che, da luglio 2021, ha percorso più di 4,5 milioni di km, per un impatto positivo sulla riduzione delle emissioni pari ad oltre 500 tonnellate di CO2.

 

Progettualità ed esperienze di mobilità pubblica sostenibile

Un excursus sulle progettualità ed esperienze di mobilità pubblica sostenibile è stato fatto durante l’ultima tavola rotonda della mattinata, che ha chiamato a confronto esponenti delle aziende di trasporto pubblico, ma non solo. In una città intelligente, ha ricordato Valentina Astori, amministratrice delegata di Star Mobility, il tema è l’interconnessione tra i vari sistemi di mobilità e i mezzi di trasporto. Paolo Robbiano, direttore operativo di Amt, ha ricordato che il processo di elettrificazione dei mezzi è iniziato nel 2019 e da allora si è riusciti a ridurre del 40% l’inquinamento da pm10, del 50% quello da anidride carbonica, del 60% i Nox e quasi del 20% le altre emissioni climalteranti. Amt ha illustrato anche la scelta della modalità di trasporto elettrico flashcharging prevista per la val Bisagno.

Florindo Fedele, direttore di esercizio di Tua Abruzzo, ha presentato il progetto di tratto vincolato di 8 km nell’ex ferrovia dismessa su cui circolano mezzi di 18 metri con motori elettrici da 300 Kw che migliora i tempi di percorrenza, decongestiona il traffico, riduce gli incidenti e favorisce l’interscambio modale. L’onda verde prioritaria agli incroci fa aumentare molto la velocità commerciale, rendendo il servizio competitivo. Cambiano le vetture e i manutentori si devono aggiornare, come evidenziato da Alessandro Sasso, presidente di ManTra – Associazione Manutenzioni Trasporti.

In chiusura Alessio Catanzano, ceo di TeMA – Territorio Mobilità Ambiente, ha presentato il progetto GreenGo che premia chi condivide in forma anonima i dati di mobilità con la pubblica amministrazione per incentivare scelte di mobilità sostenibile: l’app sarà pronta a dicembre e consentirà di ricevere punti per ottenere sconti su servizi di mobilità e network commerciale. Cino Repetto, di T Bridge, ha invece introdotto il progetto Mobiquity – Pair mobility opportunities for all, una piattaforma che assiste l’utente disabile o l’anziano prima e durante il viaggio.

A tirare le fila della mattinata è stato l’assessore ai lavori pubblici e alle manutenzioniMassimo Ferrante, che ha rivendicato il cambio di rotta impresso dalla nuova amministrazione: «Nella città dei 15 minuti il Comune deve riorientare la propria presenza in maniera capillare per fornire ai cittadini tutti i servizi di cui hanno bisogno in un perimetro spaziotemporale che sia, appunto, il più possibile circoscritto. In questa visione di città inclusiva deve quindi essere semplice spostarsi velocemente e con facilità, e l’unico modo è quello di rendere il trasporto pubblico più vantaggioso di quello privato. È dunque intenzione dell’amministrazione recuperare i ritardi che si sono accumulati in questi anni, tornando finalmente ad aprire nuove stazioni della metropolitana e facendo ripartire i cantieri laddove erano interrotti. Fondamentale, in questo senso, sarà anche un’adeguata campagna di informazione ai cittadini, consapevoli che i tanti interventi di cui c’è bisogno potranno comportare dei disagi nel breve periodo ma, a lungo termine, degli indubbi benefici».

L’infrastruttura ferroviaria per la mobilità pubblica in ambito metropolitano

Nel pomeriggio, invece, ci si è concentrati all’esplorazione del potenziale offerto dall’infrastruttura ferroviaria nell’ambito dei servizi di trasporto suburbano e metropolitano, con particolare attenzione all’integrazione modale e alle best practices, nazionali e internazionali. In una prima parte istituzionale sono state presentate le visioni strategiche e gli indirizzi di policy. A seguire, una tavola rotonda con operatori, gestori e aziende del settore – RFIAMT GenovaTEB BergamoStazioni Marittime e TUA Abruzzo – ha messo a confronto esperienze concrete, modelli operativi e soluzioni tecnologiche finalizzate a una maggiore integrazione tra ferrovia e altri sistemi di mobilità, come tram e metropolitane, per costruire un sistema di trasporto capillare, sostenibile e interconnesso. È stato inoltre approfondito il ruolo della ferrovia come asse portante nelle reti metropolitane e suburbane, in grado di rispondere in modo efficace alla crescente domanda di mobilità nelle aree urbane complesse.

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