Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano “Il Secolo XIX” il cda di AMT ha presentato il piano di risanamento dell’azienda che da diversi mesi è alle prese con una difficile situazione finanziaria. Nel piano, consegnato  venerdì anche ai rappresentanti sindacali (di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal), dopo l’udienza davanti alla giudice del tribunale civile, sono previste una serie di misure finalizzate a riportare in equilibrio i conti di AMT. Fra le azioni indicate, oltre ai ritocchi tariffari (già in vigore) il piano indica l’aumento dei contributi pubblici e, parte più controversa (che ha già ricevuto il no delle organizzazioni sindacali) una riduzione progressiva del personale: l’azienda infatti prevede un blocco parziale del turnover che
ridurrebbe i dipendenti dai 3.000 attuali a 2.776 nel 2029, coinvolgendo operai, impiegati, dirigenti e anche autisti (questi passerebbero dai 2.132 attuali a 2.042).
Intanto è attesa per metà dicembre la decisione del giudice chiamato a pronunciarsi sulla composizione negoziata della crisi avviata da Amt e confermare o meno, le misure richieste dalla società per proteggere l’azienda da azioni dei creditori.