Il Car Sharing per la Mobilità Urbana

Riva del Garda, 57° Conferenza del Traffico e della Circolazione – Sala Belvedere, 17 ottobre 2001  

Nell´ampio spazio riservato dalla 57° edizione della Conferenza sul Traffico alle politiche per una mobilità sostenibile, non poteva mancare un intervento specifico sul ´car sharing´. Questo costituisce uno dei fondamenti su cui si basa il  decreto sulla mobilità del ´98 e come tale viene vivamente supportato e finanziato dallo stesso (18 miliardi di lire).  Nel suo intervento preliminare Alberto Santel, dirigente del Ministero dell´Ambiente, ha fornito un quadro di riferimento di quello che dovrà essere il car sharing in Italia. In particolare Santel si è fatto portavoce di quelli che saranno gli standards minimi in termini di impatto ambientale, sicurezza, comfort ecc che il servizio predisposto dovrà possedere per poter accedere ai fondi messi a disposizione.  Allo stato attuale rimane ancora aperto il dibattito su quello che saranno i benefits che dovranno essere utilizzati al fine di incentivare il ricorso al car sharing. A tal proposito la gamma delle soluzioni è abbastanza ampia e passa da incentivi di tipo economico (sovvenzioni, tariffe agevolate ecc.) ad altre volte a facilitarne l´accesso (sosta riservata, transito consentito in zone a traffico limitato, ecc.). N. Gallerani ? Presidente ICS Iniziativa Car Sharing Per un´efficiente attuazione dei progetti riguardanti il car sharing, il Ministero dell´Ambiente ha promosso la costituzione di ICS ? Iniziativa Car Sharing, che si propone come istituzione in grado di riunire, coordinare e rappresentare i Comuni che promuoveranno iniziative di car sharing.  Nerino Gallerani, presidente ICS, nel corso della propria relazione tenuta a Riva del Garda ha presentato cosa si propone di fare tale organismo. Scendendo nei particolari, Gallerani, ha precisato che ICS non opera da tramite tra le municipalità ed il Ministero, ma la sua peculiarità è quella di offrire tutta una serie di servizi a coloro (pubblici e privati)  che vorranno realizzare un servizio di car sharing: coordinamento, promozione, definizione standards qualitativi, cofinanziamento, assistenza tecnica e legale.  I comuni, dal canto loro, mantengono una perfetta autonomia e sono liberi di delegare la realizzazione dei servizi a soggetti terzi, i quali a loro volta sono liberi di programmare la propria attività. Questa apertura ai privati costituisce un chiaro tentativo di attribuire al car sharing un connotato fortemente ´industrializzato´ volto a spergiurare il pericolo che un simile servizio finisca ancora una volta per gravare sul sistema fiscale pubblico.  Nella parte conclusiva del proprio intervento, il presidente di ICS, ha individuato due macro-categorie di utenza potenziale. I grandi utenti (pubbliche amministrazioni, aziende con necessità di rinnovare il proprio parco veicoli) da un lato e l´universo di utenti dall´altro, costituiscono il target di riferimento nei confronti del quale dovrà essere esperita una penetrante campagna di informazione. G. Goggi ? Assessore ai Trasporti e Mobilità Comune di Milano Grazie al contributo offerto dall´assessore Goggi, i lavori della conferenza sono stati indirizzati verso aspetti più squisitamente operativi. Il comune di Milano, in particolare, di concerto con il Ministero dell´Ambiente ha partecipato al cofinanziamento di un servizio sperimentale di car sharing.  Per ciò che concerne le caratteristiche del servizio è stato realizzato un business plan volto a fornire gli obiettivi di massima che tale servizio si propone. La gestione è stata affidata ad una società, appositamente costituita, alla quale partecipano il gruppo AEM, ACI , un istituto bancario ed altri partners di minor rilievo.  Nella prima fase di implementazione il parco veicoli consta di 100 veicoli che al termine del terzo esercizio dovrebbe aumentare di 700 unità. L´apprestamento di una simile flotta appare perfettamente in linea con il carattere industriale che deve contraddistinguere i servizi di car saharing al fine di consentirne l´economicità.  La struttura tariffaria ideata risulta essere composta da due macrovoci di costo. Da una parte è previsto il versamento di una somma forfetaria destinata a coprire una cauzione, l´iscrizione ad una sorta di club ed un abbonamento annuale. Sul fronte dei costi variabili, invece, il singolo utente è chiamato a pagare in funzione dell´utilizzo del mezzo in termini di tempo e lunghezza del percorso.  Le condizioni appena descritte garantiscono alla società di gestione il raggiungimento del break-even-point al quindicesimo mese di attività. Questo aspetto costituisce uno dei maggiori spunti di riflessione su quelle che dovrebbero essere le direttrici da seguire per una mobilità la cui sostenibilità troppo spesso viene identificata erroneamente in termini esclusivamente ambientali. N. Nassisi ? Responsabile Sosta ATC Bologna Anche Bologna grazie all´iniziativa di ATC è dotata di un servizio di car sharing. Allo stato attuale il progetto (TOSCA) rientra in un´ottica sperimentale che si concluderà con la fine di febbraio. Nicola Nassisi responsabile del progetto ha presentato gli aspetti salienti della attuale realtà bolognese, con un occhio proiettato a quello che sarà il car sharing nel capoluogo emiliano a partire dai primi giorni di marzo dell´anno venturo.   Sul piano operativo l´iniziativa bolognese non si discosta di molto da quello che sembra un po´ un modello ´italiano´. Infatti è stata predisposta una flotta (non molto nutrita) di veicoli intelligenti in grado di interagire con una control room che funge da collettore di dati. Le modalità di accesso per gli utenti prevedono l´iscrizione al servizio, previo versamento di una quota, e le prenotazioni dei mezzi passano attraverso un call center.  L´intervento di Nassisi è parso interessante in quanto ha fornito alcune indicazioni su alcune criticità proprie dei servizi di car sharing. Tali criticità sono riscontrabili in diversi momenti di erogazione del sistema. In particolare sul piano gestionale l´esperienza di ATC ha mostrato alcuni problemi di coordinamento con le banche ed altri riguardanti l´occupazione abusiva delle piazzole riservate ai mezzi autorizzati.  Ulteriori problemi, inoltre, sono stati rilevati sul piano della certezza della notifica dell´avvenuta prenotazione e sulle difficoltà di fornire un´adeguata formazione all´utenza per gli aspetti relativi alle formalità da sbrigare per un corretto utilizzo dei mezzi di car sharing. C. Barzan ? Consigliere d´Amministrazione ATM Torino Carlo Barzan si è fatto portavoce di un approccio originale nel suo genere. La gestione del servizio di car sharing è stata affidata ad una società appositamente creata a cui partecipano ATM (51%), SAVArent (gruppo FIAT) e CAPI (società di gestione).  Questa esperienza, nelle intenzioni dei suoi promotori, approccia il car sharing con una logica del tutto imprenditoriale ed il processo che ha condotto alla creazione della società ed all´individuazione dei suoi obiettivi racchiude conoscenze altamente manageriali.  Allo stato attuale l´erogazione del servizio vero e proprio non è ancora partita, ma l´opera di pianificazione e programmazione che è stata fatta rappresenta il frutto di un lungo lavoro. In particolare in questa prima fase si è provveduto all´individuazione dei processi operativi, dei clienti e delle condizioni di fornitura del servizio ed infine del giusto dimensionamento del servizio.  Il business plan della società torinese parla della possibilità di una forte crescita sia in termini di numero di clienti che di percorrenze. Se tutto ciò si verificherà nei prossimi anni potremo finalmente commentare una prima vittoria nella dura battaglia alla congestione.   A cura di Cristiano Ottonelli (clickmobility.it)

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