Lo scorso 2 marzo si è tenuto a Milano il convegno organizzato da AILOG – Associazione Italiana di Logistica e Supply Chain Management – sul tema della gestione della supply chain nel mercato dei beni di largo consumo.
Al centro del convegno sono state poste due interessanti indagini condotte da KPMG Business Advisory Services e SDA Bocconi nell’ambito del comparto dei beni di largo consumo (Food & Beverage).
La ricerca della SDA Bocconi, svolta nel 2004 in collaborazione con TXT, è stata effettuata presso un campione di una quarantina di grandi aziende appartenenti all’industria e alla distribuzione del settore food & beverage.
Tra i principali risultati emersi, è stata sottolineata la percezione degli intervistati in merito all’incidenza dei costi logistici: dal lato industria, i costi logistici pesano mediamente sul costo industriale per il 9% (60% per il trasporto), mentre dal lato distribuzione l’incidenza dei costi logistici sul fatturato è di circa il 4,5% (il magazzino pesa per il 52%, il trasporto per il 38%).
I ricercatori della SDA Bocconi hanno poi illustrato le caratteristiche della supply chain di industria e distribuzione, fornendo delle indicazioni medie in merito alla struttura tipica della catena logistica.
La seconda parte del convegno è stata dedicata all’analisi e al commento dei risultati dell’indagine condotta da KPMG presso un campione di 80 aziende operanti nell’industria, distribuzione e logistica, intervistate in occasione della prima edizione della Food & Beverage Logistics Expo, tenutasi a Rimini all’inizio di febbraio.
Il commento dei risultati è stato affidato a una decina di rappresentanti delle principali aziende operanti nel settore di industria (Campari, Lombardini, Procter & Gamble, L’Oreal), distribuzione (Rinascente-Upim, Auchan, Crai) e logistica (TNT, ACR, Fiege Borruso).
Si è così avviato un vivace dibattito, che, prendendo spunto da quanto emerso dall’indagine, ha consentito agli interlocutori di fare il punto sull’attuale ruolo della logistica e di delineare le prospettive future in un momento di difficile congiuntura internazionale.
A fronte di una generale situazione di difficoltà, che interessa tutti i settori, è emerso con forza come il ruolo della logistica diventi sempre più strategico e come sia richiesto, da parte di tutti i soggetti, un atteggiamento fortemente collaborativo, in una logica “win-to-win”, indispensabile per migliorare performance che presentano segnali di criticità (a questo proposito, è stato evidenziato come il settore alimentare risenta in questo periodo di particolari difficoltà).
A fronte di tali dichiarazioni di intenti va d’altra parte sottolineato come esperienze di collaborazione tra industria e distribuzione (ECR, in particolare) non abbiano dato i risultati auspicati e siano destinate ad essere fortemente ridimensionate. È poi stata sottolineata una nuova tendenza in atto, emersa con forza dall’esito del sondaggio: circa il 30% degli intervistati ha dichiarato che sta valutando l’ipotesi di riportare all’interno dell’azienda alcune attività connesse alla logistica e in precedenza esternalizzate (insourcing vs. outsourcing). In realtà, anche in questa circostanza, tale valutazione è connessa all’accresciuto ruolo di strategicità assunto dalla logistica, che richiede non tanto di “riportare in casa” attività prima esternalizzate, quanto di accrescere il livello di controllo sui fornitori esterni di servizi logistici.
Il convegno si è quindi chiuso con la premiazione dei vincitori dei premi tesi di laurea e dottorato AILOG. Giuseppe Galli – per cortesia di www.ricerchetrasporti.it