La crisi nel Tpl dell'Umbria

Umbria mobilità, 5 mesi per salvarsi

Umbria mobilità, 5 mesi per salvarsi

La ricetta presentata dai soci per salvare l'azienda: cercare un nuovo socio e fare l'aumento di capitale nel più breve tempo possibile

Gli enti dovranno in poco tempo votare la sottoscrizione, entro giugno Umbria Mobilità deve trovare un partner secondo quanto annunciato dai soci venerdì mattina nella sede dell’azienda unica regionale dei trasporti.   Azienda che, stretta tra problemi strutturali come lo squilibrio tra costi e ricavi (8-9 milioni all’anno), 30 milioni di debiti verso i fornitori e una durissima crisi di liquidità che ne mette in discussione ogni mese il pagamento degli stipendi, deve trovare un socio forte entro cinque mesi e mezzo, ancora prima di settembre come precedentemente comunicato.   La percentuale di quote da fare acquisire al nuovo socio rimane del 51%, dopo solo 3 anni dalla sua apertura si prospetta quindi la privatizzazione dell’azienda unica umbra.    La principale indiziata per l'ingresso in Umbria Mobilità è Busitalia (Trenitalia), che potrebbe essere interessata all'acquisizione solo se in una posizione di governo, il ché comporterebbe una riduzione delle quote attualmente in possesso ai soci.   I sindacati, in conferenza stampa, hanno espresso i propri timori rispetto al fallimento dell'azienda, insistendo affinché si agisca con «estrema rapidità», verificando la disponibilità di tutti gli enti locali proprietari di UM a sottoscrivere l’aumento di capitale da 25 milioni di euro votato in assemblea a settembre.

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