Dopo cinque mesi esatti di blocco (e un certo timore che i lavori restassero arenati troppo a lungo) si è trovato finalmente un accordo tra Infra.To, la società della Città incaricata di realizzare la metropolitana e la terza ditta classificata alla gara per l'assegnazione dei lavori della tratta «Lingotto-Bengasi», l'Ati «Edilmaco-Ccc»
Dopo lunghe e serrate settimane di trattative si è deciso che Edilmaco e il Consorzio Cooperative Costruzioni, subentreranno al contratto precedentemente stipulato con Seli/Coopsette alle medesime condizioni di gara, come prevede la legge. «Non avremmo potuto fare altrimenti» spiega Giancarlo Guiati, presidente di Infra.To che in queste settimane s'è dannato l'anima per arrivare a un accordo che facesse partire subito i lavori, ché l'alternativa sarebbe stata quella di rifare la gara con un allungamento dei tempi insostenibile. «Per legge – continua Guiati – non si poteva ridiscutere il prezzo di assegnazione della gara. L'unica cosa è stato ragionare con il gruppo di aziende subentranti su quali migliorie e risparmi si potevano introdurre per restare nel valore dell'appalto tarato sui valori di tre anni fa». I lavori per la realizzazione della tratta «Lingotto-Bengasi» sono piuttosto corposi e complessi: consistono nella costruzione di due stazioni («Italia'61-Regione Piemonte» e «Bengasi»), tre pozzi di ventilazione e una galleria lunga 1,9 km, scavata interamente con la talpa Tbm (tunnel boring machine). I lavori ricominceranno dunque nel mese di marzo, dopo le necessarie tempistiche per l'espletamento delle pratiche notarili e amministrative. Quindi l'impresa provvederà all'allestimento del cantiere (trasporto e installazione di macchinari, organizzazione del personale) per iniziare a pieno ritmo nel mese di maggio. I lavori, come previsto nel contratto, dureranno circa 3 anni, con la messa in esercizio della metropolitana nel 2017. Sarà però possibile riaprire via Nizza al traffico già al termine della realizzazione del tunnel nel 2016. Ridurre i tempi Infra.To e il Comune hanno inoltre previsto la possibilità di accelerare l'esecuzione dei lavori per ridurre i tempi del cantiere e contenere i disagi che ricadono sia sulla cittadinanza che sul commercio delle aree interessate. Un'apertura anticipata del metrò avrebbe conseguenze positive sia in termini economici che ambientali e della mobilità. L'amministratore unico di Infra.To Giancarlo Guiati e l'assessore alla Mobilità Lubatti dichiarano la loro soddisfazione «per l'importante percorso svolto in questi mesi. La conclusione positiva di questo accordo, testimonia la volontà della Città di proseguire negli investimenti delle infrastrutture del trasporto pubblico». Il completamento della Linea 1 della metropolitana a piazza Bengasi è uno degli obiettivi prioritari dell'amministrazione comunale. Intanto, come già detto, per eliminare un cantiere che crea disagi enormi ai commercianti della zona e per completare un'opera capace di rivoluzionare, dove arriva, la viabilità cittadina. Il rifiuto di due imprese Per questo motivo, vista la grande scarsità di mezzi il sindaco Fassino e l'assessore Lubatti, con la «complicità» dei parlamentari piemontesi, stanno lavorando per convincere Roma a dirottare i 28 milioni di euro stanziati per un primo tratto della futuribile Linea 2. Denaro che il Comune intende utilizzare per coprire la propria quota di fondi da versare a Infra.To. Lavori andati subito in crisi e provocato la rescissione del contratto. Per legge, a subentrare avrebbero dovuto essere i primi esclusi . Ma sia la seconda, sia la terza classificata si rifiutarono. Ora , dopo una lunga ed estenuante trattativa, il «si» della Edilmaco, formata dall'emiliana Ccc e dalle piemontesi Mattioda e Cogefa. «Mi piace pensare – commenta Guiati – che abbia pesato nel "si" un po' di orgoglio piemontese».