Autisti Atm Alessandria contro i mezzi obsoleti "Il rogo del bus era evitabile"

Autisti contro bus obsoleti: “Non c’è da stupirsi se prendono fuoco”

Autisti contro bus obsoleti: “Non c’è da stupirsi se prendono fuoco”

L'inchiesta di Sema Chiosso e Miriam Massone per La Stampa Alessandria

Il bus dell'Atm Alessandria che si è incendiato non è fatto isolato ma «scoperchia» una situazione per cui ora Luca Tropiano, autista e sindacalista (Faisa Cisal), chiede l'apertura di una commissione d'inchiesta.   E per farlo scrive allo Spresal, all'ispettorato del Lavoro, al sindaco Rossa, all'assessore comunale ai Trasporti Ferralasco, all'amministratore delegato dell'Atm, Ezio Bressan. Quel bus che ha preso fuoco non è un episodio isolato, ma il «pezzo» di una storia che per ora non conta morti, ma solo feriti leggeri. I protagonisti sono tanti e l'odissea inizia con il licenziamento di un autista, Alessandro Criniti (che ora, assistito dall'avvocato Avidano ha impugnato il licenziamento).   Criniti quasi tutti i giorni presentava all'azienda esposti sulla sicurezza e sulla gestione dei mezzi e del servizio.   Racconta: «Sono mezzi vecchi, usurati, a rischio, verificate dove vengono comprati e in quali condizioni. Alcuni hanno anche 30 anni. Io ad esempio sono stato fermato dalla polizia stradale e multato. E' andata così: all'alt degli agenti ho fatto una "frenata lunga" e così è emerso che l'impianto frenante era carente. Il mezzo è stato mandato alla revisione.   Poi si è rotto anche il telaio. L'ho fatto presente, non volevo avere sulla coscienza dei cadaveri». Criniti, che è anche sindacalista, viene licenziato «perché visto parlare al cellulare». Aggiunge: «Mi hanno detto che era meglio licenziare me che interrompere il lavoro di tutti». Successivamente un altro autista ha un incidente. Si chiama Massimo Bovero, un mese fa con il pullman pieno di passeggeri è andato a sbattere contro un marciapiede per avaria dello sterzo. E' tuttora in infortunio. Intanto in azienda bisogna eleggere il delegato alla sicurezza. I lavoratori scelgono Alessandro Gabriele, ma i vertici dell'azienda propongono per la Rls altre persone.   Alessandro Gabriele è l'autista che l'altro giorno era alla guida del mezzo che si è incendiato sulla Colla. Innanzitutto va specificato che non è andato in ospedale perché «spaventato», ma perché intossicato dal fumo. Quando si è accesa la spia acustica e luminosa che indicava l'avaria al motore ha messo al sicuro il mezzo e ha fatto scendere i passeggeri. Alla vista delle fiamme ha gettato fuori dal bus la sua borsa e la biglietteria e con l'estintore ha limitato i primi danni. Quando i tubi rischiavano di scoppiare ha tenuto lontano gli automobilisti. A dare una mano si è fermato un poliziotto in borghese. Solo quando sono arrivati i vigili del fuoco e i carabinieri è salito sull'ambulanza per andare in Pronto soccorso. Ora l'autobus è nel cortile dell'azienda: da rottamare. Scende a 81 dunque il numero di bus. Faceva parte di una partita di mezzi provenienti dall'Atm di Milano, dunque di seconda mano ma relativamente nuovi: «Era un mezzo che aveva 8 o 9 anni» conferma l'ad Ezio Bressan. Costerà minimo 20 mila euro.   È ancora lui a chiarire che la versione della partecipata: «La manutenzione viene sempre eseguita, tutti gli autobus sono regolarmente revisionati. E sull'accaduto verranno fatte le dovute perizie tecniche». Le corriere sono soggette infatti a surriscaldamento su quella collina (la «Colla») e il giorno dell'incidente il clima era particolarmente rovente. Intanto, con l'aiuto dell'amministrazione comunale (che in questo senso ha compiuto un grosso sforzo), sono stati acquistati 10 nuovi bus: «Arriveranno a settembre: due per il trasporto extraurbano, tre per i disabili e cinque da 8 metri per le tratte urbane» (il 60% con fondi regionali, il 40% comunali). Non escludo che alcuni di questi possano anche servire per intensificare i collegamenti in vista dell'Expo 2015. Infine Atm ha partecipato alla gara per aggiudicarsi tre mezzi ecologici: «Hanno aderito molte città, ma noi speriamo di riuscire ad averli, considerato anche l'alto tasso di inquinamento di Alessandria».

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