È «prematura» per l'ad del gruppo l'ipotesi di una separazione di Rfi da Trenitalia ipotizzata dall'Autorità dei Trasporti
Secondo quanto riportato da Giorgio Santilli sul Sole 24 Ore sarà Maurizio Gentile, attuale direttore della direzione investimenti di Rete ferroviaria italiana, il prossimo amministratore delegato della società. Succederà a Michele Mario Elia, asceso alla carica di amministratore delegato del gruppo. Ieri è arrivato sul nome di Gentile il via libera del governo, espresso dal ministero dell'Economia, ma con la sostanziale intesa del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, che firma il contratto di programma con Rfi. La società è infatti la macchina degli investimenti infrastrutturali del gruppo Fs, con un ammontare di lavori che negli ultimi anni è oscillato fra 4,5 e 6 miliardi. Ora per rendere la nomina operativa manca soltanto la ratifica del consiglio di amministrazione delle Ferrovie: una formalità visto che è stato lo stesso cda a indicare il nome di Gentile al governo. Gentile è stato prescelto dopo un testa a testa con l'amministratore delegato di Italferr, Matteo Triglia, che era stato inizialmente indicato proprio da Elia. Alla fine il cda delle Fs aveva indicato Gentile, considerato un candidato di equilibrio anche nella triangolazione con i ministeri dell'Economia e delle Infrastrutture. Con la nomina di Gentile si completa la squadra che guiderà le ferrovie nei prossimi anni. Ora Elia e il presidente Marcello Messori potranno concentrarsi sulle strategie del gruppo, anzitutto definendo la governance che renda operativa la delega comune assegnata dal Tesoro. Il cda ha intavolato il dossier che definirà come la delega condivisa dovrà essere esercitata dai due amministratori. Sullo sfondo ci sono anche le scelte di fondo sul futuro delle Fs. Non solo la quotazione in Borsa per cui Messori dovrà elaborare un progetto da presentare al Tesoro. Incalzano i temi della regolazione e in particolare quello dello scorporo di Rfi da Trenitalia. Elia ne ha parlato nei giorni scorsi replicando alla relazione del presidente dell'Authority dei Trasporti, Andrea Camanzi. «L'unitarietà del gruppo – ha detto Elia – ha fino ad oggi portato solo vantaggi in termini infrastrutturali e di servizi. È chiaro che col tempo – ha aggiunto – queste cose possono cambiare. Credo che però sia prematuro. Questo non significa che io sia contrario alla questione. Il discorso invece su cui puntiamo é quello della liberalizzazione completa dei servizi: vanno fatti i contratti per il traffico regionale, per le merci, per i servizi universali. Chiediamo – ha concluso Elia – che vengano fatti con regole chiare e stabili».