In aumento gli enti pubblici e le aziende che promuovono l'utilizzo di una sola automobile fra i dipendenti che compiono abitualmente lo stesso tragitto
Condividere l'auto con più persone, per compiere lo stesso tragitto. È questa la formula del car pooling, che ormai da qualche tempo è diventato uno strumento di mobilità utilizzato da molti pendolari. Dopo le aziende e le imprese, che già da tempo incentivano i propri dipendenti ad abbracciare questa nuova filosofia della mobilità, anche la Pubblica amministrazione comincia a muoversi in questa direzione. Sono diversi, infatti, i Comuni che hanno iniziato a promuovere e incentivare il car pooling, sia per i cittadini sia per gli stessi dipendenti pubblici. Fra i comuni impegnati nella diffusione della condivisione del mezzo di trasportoc'è il Comune di Vittorio Veneto, che ha creato un'area apposita sul sito web comunale dovei cittadini possono metterea disposizione la propria auto indicando tragitto, giorni, orari e recapiti telefonici. In questo modo chi è interessato può contattare il driver personalmente e concordare il servizio. Anche al Comune di Padova promuove un'iniziativa simile grazie a un accordo con una piattaforma esterna di gestione e condivisione dei viaggi. La Provincia di Bologna, assieme al Comune di Bologna ed altri comuni della provincia, invece, ha promosso un sistema online che permette ai propri dipendenti di organizzare equipaggi di viaggio su tutto il territorio provinciale. Per iscriversi occorre compilare e consegnare un modulo di adesione direttamente al Comune. Accanto alle singole iniziative adottate da aziende ed enti pubblici, negli ultimi anni stanno nascendo anche apposite piattaforme web che offrono e gestiscono servizi di car pooling per le grandi aziende pubbliche e private. Una di queste è Flootta, nata dalla startup trentina che sviluppa progetti di mobilità Innovìe. Attraverso pochi passaggi tutti i lavoratori interessati possono rendersi disponibili, come autisti o come passeggeri,a condividere coni colleghi la tratta percorsa quotidianamente riducendo, tra le altre cose, anche la necessità di parcheggi attorno al luogo di lavoro. La prima amministrazione ad averla adottata è la Provincia di Trento, che oggi conta 3.350 dipendenti. In questo modo, spiega Nicola Brunelli, ideatore del progetto Flootta, «il nostro ente ha potuto tagliare le emissioni del 40%, mentre i dipendenti possono risparmiare fino a 700 euro ogni anno sui trasporti». Flootta non è l'unica realtà indipendente che offre una soluzione per far incrociare domanda e offerta, quando si tratta di car pooling. Dal 2014 esiste anche Jojob, piattaforma ideata dalla torinese Bringme. Secondo l'amministratore delegato della società Gerard Albertengo, la condivisione dell'auto consente di risparmiare a chi ne fa ricorso circa 1.300 euro all'anno. Le statistiche di uso della piattaforma di Jojob per il 2015 hanno registrato oltre 11mila viaggi condivisi, 434mila chilometri e 87 tonnellate di Co2 risparmiate. Oggi, oltre alle diverse aziende e multinazionali che decidono di abbonarsi alla piattaforma e coinvolgere i propri dipendenti, anche alcuni Comuni hanno scelto Jojob per i loro abitanti e lavoratori, a partire Cesano Boscone e fino a Castelvetro di Modena e Abbiategrasso. Tutti Comuni che, in molti casi, adottano già altre soluzioni di smart mobility come il car sharing o la mobilità elettrica. A dimostrazione che il car pooling può diventare una delle diverse alternative di trasporto per agevolare la quotidianità dei dipendenti pendolari.