Levata di scudi delle aziende di car sharing

Milano, Area C: «Non si torni indietro»

Milano, Area C: «Non si torni indietro»

Il programma del candidato a sindaco del centro destra, Stefano Parisi, provoca la reazione delle aziende che operano nel settore del car sharing

Con l'introduzione dell'Area C, che interessa il "cuore" della città, dal gennaio 2012 il centro di Milano si è progressivamente svuotato dal traffico privato: circa il 30% di auto in meno. Per effetto delle limitazioni  introdotte dall'estate del 2013 sono comparse circa duemila «automobili in affitto» sulle strade tra le più intasate d'Europa. Un fenomeno favorito dal passaggio da Ecopass alla ztl interna alla cerchia dei Navigli. Tale scelta ha prodotto conseguenze sul trasporto pubblico: secondo i test dell'Amat, i mezzi di superficie hanno aumentato le loro velocità medie del 7,5% (i bus) e del 4,5% (i tram). E sulle immatricolazioni: meno 5,2% tra il 2011 e il 2014 per poco meno di 690 mila auto registrate, quasi due per abitante. Tuttavia, questa rivoluzione della mobilità iniziata nel 2012, è stata messa in discussione dalla campagna elettorale verso le Comunali di giugno. Nel centrosinistra c'è chi propone, come il vicesindaco Francesca Balzani, un ulterriore allargamento della fascia protetta,il vincitore delle primarie Beppe Sala è di parere opposto e preferisce mantenere l'attuale situazione. Dal centro destra arriva, invece, la proposta più radicale: un ritorno al passato con il ripristino dell'Ecopass morattiano. Contro un ritorno al passato si sono esressi gli operatori del car sharing cittadino, da Car2go all'ultimo arrivato, l'elettrico Share'ngo.  Luca Mortara, direttore commerciale dell'auto condivisa ecologica Share'ngo – le gialle Zd diventate «padrone» delle isole digitali del Comune – è stupefatto. «Sentire certe proposte fa sorridere – dice al Corriere – . Essere riusciti a imporre alla città il blocco del centro con tutto il portato di educazione e riorganizzazione delle abitudini è stato un enorme salto di civiltà. Perché si vuole tornare indietro?». Tanto contrario al ritorno al passato quanto a un allargamento: «Mi sembra un'idea fondamentalista che non tiene contro del traffico merci» spiega, alzando l'asticella milanese al modello Norvegia: «È tempo di incentivi all'elettrico: bisogna arrivare al 20% per i privati e al 35% per i mezzi». Favorevole all'estensione dei confini dell'Area C, invece, Alessio Torelli di Enjoy: «L'accesso libero alle aree a traffico limitato è una delle prerogative più apprezzate dagli iscritti» spiega. «Ogni tipo di restrizione al traffico è un'opportunità per noi» è più esplicito l'ad di Car2go, servizio pioniere in città, Gianni Martino. «L'abolizione mi sembra fuori dal tempo. Si toglierebbe ai milanesi qualcosa di ormai acquisito. Semmai ha senso ampliare come stanno ipotizzando tutte le metropoli europee».

Left Menu Icon