Noleggio, car sharing, ncc e fai-da-te. E poi auto delle flotte aziendali aperte al mercato. Europcar delinea il nuovo futuro di mobilità urbana.
Quando a muoversi sono grandi aziende il futuro della mobilità si restringe fino a diventare presente. E' il caso di Europcar, il colosso francese dell'autonoleggio, che è intenzionato a proporre agli utenti la propria visione di mobilità urbana. Noleggio auto, car sharing e noleggio con conducente: queste le tre direttrici su cui intende muoversi nei prossimi anni il leader europeo del rent a car che grazie all'impiego di piattaforme informatiche dedicate (Europcar ha il controllo di Ubeeqo, start up parigina che grazie a una piattaforma multimediale permette di scegliere le tre diverse opzioni di trasporto) immagina un nuovo concetto di mobilità urbana, più libero, più economico e che rispetti l'ambiente.
La chiave per trasformare il mercato della mobilità è il "low cost". Ne è sicuro Fabrizio Ruggiero, amministratore delegato della filiale italiana di Europcar e membro del board Car2Go che, intervistato dal supplemento "Affari e Finanza" di Repubblica, indica nell'adozione dell'ICT lo strumento per abbattere i costi del 30-40%.
Per ora, Europcar sta utilizzando con successo le stazioni Inter Rent in alcuni aeroporti (Fiumicino, Malpensa, Bologna, Bergamo, Pisa, Cagliari e Catania), una sorta di piccoli chioschi in cui, tramite terminale collegato alla rete il cliente può dialogare con un operatore, in grado di scannerizzare dati, patente, documenti e accettare il pagamento il tutto 24 ore su 24. Dice Ruggiero che l'intenzione è quella di uscire dal perimetro degli aeroporti e provare il servizio nelle città.
Infine, spiega ancora amministratore delegato della filiale italiana di Europcar , la strategia del gruppo in futuro prevede di andare oltre il cliente privato: « l'idea è quella di estendere il mercato anche presso le aziende. Oggi molte di queste hanno grandi parchi macchine che per buona parte del tempo rimangono sui piazzali. Vogliamo fare e in modo che quando sono inutilizzate possano usufruirne i dipendenti, pagando di tasca loro, ma sempre online» Insomma, in attesa dell'auto che si guida da se, l'obiettivo più prossimo è di far lavorare di più le auto ferme.