Nella guerra combattuta con le carte bollate l’Anac, chiamata in causa dai contendenti, rende noto che non potrà svolgere il ruolo di giudice ma quello di arbitro e che vigilerà sulle procedure di gara
La battaglia fra Mobit e Ratp va avanti. Per ora il dato certo è che l’Anac, l’autorità nazionale Anticorruzione, non potrà intervenire nella disputa come giudice ma come arbitro.
Nei giorni scorsi, l’autorità presieduta da Raffaele Cantone, ha convocato le parti per comunicare che l’Autorita Anticorruzione non potrà intervenire nel merito dal momento che sia il consorzio Mobit sia l’azienda francese Ratp (che si è aggiudicata la gara da 4 miliardi) e la Regione Toscana, si sono rivolti al Tar per dirimere il contenzioso. Il regolamento, infatti, assegna all’Anac un ruolo che può essere esercitato solo in fase di precontenzioso. Il ricorso al Tar chiude, di fatto, questa possibilità.
I contendenti dovranno, dunque, aspettare il il 4 maggio giorno in cui è fissata la prima riunione dei giudici amministrativi che decideranno in via preliminare sulla sospensione della gara.
Al termine dell’incontro si sono dichiarati tutti soddisfatti. Per ora hanno incassato l’assicurazione che Raffaele Cantone vestirà, per l’occasione, gli abiti di arbitro imparziale.