Bollettino Anfia

Anfia: un febbraio nero per il mercato degli autobus

Anfia: un febbraio nero per il mercato degli autobus

Nel consueto bollettino Anfia emerge un quadro a tinte fosche per le immatricolazione degli autobus

Nel consueto bollettino diffuso da Anfia, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, e relativo all’andamento del mercato italiano degli autocarri, rimorchi-semirimorchi e autobus a febbraio 2021, emerge un quadro allarmate per i dati riguardanti le immatricolazioni degli autobus.

Il mercato degli autobus con ptt superiore a 3.500 kg ha fatto registrare nel mese l’immatricolazione di 226 nuove unità, con una flessione del 38,8%, in forte peggioramento rispetto a gennaio 2021 (-4% su gennaio 2020). A febbraio, inoltre, riportano un decremento a doppia cifra gli autobus adibiti al TPL (-35,6%), gli autobus e midibus turistici (-57,8%) e i minibus (-63,8%), mentre gli scuolabus restano positivi (+13,7%).

Nei primi due mesi del 2021, i libretti di autobus rilasciati sono 649 (-20,9%, rispetto a gennaio-febbraio 2020). Calano a doppia cifra gli autobus e midibus turistici (-76,1%) e i minibus (-65,4%), mentre chiudono positivamente il bimestre gli autobus adibiti al TPL (+10,8%) e gli scuolabus (+28,6%).

A livello territoriale, la flessione più significativa per il mercato degli autobus del primo bimestre 2021 si registra nelle regioni del Nord-Ovest (-70,3%), seguita dai cali delle regioni del Nord-Est (-48,4%) e del Centro (-20,6%). In controtendenza, invece, le vendite nell’area del Sud e isole, che crescono del 51,4%.

Il segmento in condizioni più critiche continua ad essere, nel primo bimestre dell’anno, quello degli autobus turistici, fortemente penalizzato dalle restrizioni alla mobilità delle persone e alle attività turistiche imposte dalle misure anti-Covid.

In termini generali – sottolinea Anfia in coda al comunicato – per favorire anche nel comparto autobus la diffusione di veicoli a trazione alternativa è fondamentale che il PNRR attui un piano di sviluppo delle infrastrutture di rifornimento e di ricarica su tutto il territorio, investendo anche sull’infrastrutturazione per l’idrogeno, essendo l’industria italiana già pronta ad immettere sul mercato mezzi per il trasporto collettivo di persone dotati di questa tecnologia.

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