Emergenza Covid

Sicurezza Tpl: irregolarità su 65 obiettivi ispezionati dai Nas

Sicurezza Tpl: irregolarità su 65 obiettivi ispezionati dai Nas

Mancata pulizia e sanificazione, omessa cartellonistica, assenza di distanziatori sui sedili e di erogatori di gel disinfettante, sono alcune delle irregolarità riscontrate dai Nas nei servizi di Trasporto Pubblico.

Il comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha realizzato, d’intesa con il ministero della Salute, nei giorni scorsi ha avviato una campagna di controlli a livello nazionale per verificare la corretta applicazione delle misure anti-covid sui mezzi di trasporto pubblico.

Al termine delle rilevazioni, condotte in tutto il paese su oltre 690 veicoli tra autobus urbani ed extraurbani, metropolitane, scuolabus, collegamenti ferroviari locali e di navigazione, ma anche biglietterie, sale di attesa e stazioni metro, sono emerse irregolarità su 65 mezzi ispezionati.

Il nucleo anti-sofisticazioni dell’Arma ha reso noto che tra gli obiettivi controllati, 65 (il 9,3%) ha evidenziato irregolarità, perlopiù connesse con l’inosservanza delle misure di prevenzione al contagio quali la mancata esecuzione delle operazioni di pulizia e sanificazione, l’omessa cartellonistica di informazione agli utenti circa le norme di comportamento ed il numero massimo di persone ammesse a bordo, l’assenza di distanziatori posti sui sedili e di erogatori di gel disinfettante o il loro mancato funzionamento.

Tra i tamponi di superficie raccolti, sono stati rilevati 32 casi di positività per la presenza di materiale genetico riconducibile al virus, individuati in autobus, vagoni metro e ferroviari operanti su linee di trasporto pubblico di Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto.

Complessivamente sono stati deferiti alle competenti Autorità giudiziarie 4 responsabili di aziende di trasporto, per non aver predisposto le procedure di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro a favore degli operatori, e sanzionati ulteriori 62 responsabili per irregolarità amministrative, elevando sanzioni pecuniarie pari a circa 25 mila euro.

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